E’ una vera e propria inchiesta sul mondo sommerso del deep web, quella di Livio Varriale giornalista ed esperto di comunicazione web, nel suo primo libro dal titolo “La prigione dell’umanità” edito dalla casa editrice “Minerva”.Un libro intenso, una guida, per esperti e non, alla scoperta del lato oscuro della rete. Il deep web è, come spiega Varriale, una parte di internet “sommersa” ovvero non indicizzata dai comuni motori di ricerca, ma da cui si può accedere attraverso software dedicati, come Tor The Onion Router. All’interno del deep web, “luogo” in cui si possono trovare anche tanti servizi o siti leciti, vi è una sottosezione definita “Dark Web”, quella senza dubbio più particolare. Un fogna, come la definisce l’autore, in cui si può trovare di tutto: liberi pensatori e spacciatori, sicari e ribelli, aziende e trafficanti di ogni genere fino al materiale pedopornografico ed alla vendita di documenti falsi. Un vero e proprio mondo di mezzo, la “Suburra dell’Internet” definita dall’ autore. Senza dimenticare la folta comunità di hacker che offrono i propri servizi. Un altro mondo, come sempre, dominato dai soldi che qui si chiamano i Bitcoin, una moneta virtuale, con regole tutte nuove e che oggi vale una fortuna. Dimentichiamo Google, Facebook, i normali siti d’informazione, gli e-commerce quotidiani. Il mondo descritto nel libro è sottosopra, dove non ci sono limiti e confini. Male e bene si alternano, si mischiano e si confondo. Sta al navigante scegliere, distinguere. Ma il tema del libro è un altro, in realtà. Varriale non si limita a descrivere, da buon cronista, una realtà di fatto ma propone una riflessione, lancia un allarme serio sui pericolo del web, anche quello non sommerso. Siamo in gabbia, controllati, schedati. Social network ed app tracciano ricerche, acquisiscono dati, vendono informazioni, manipolano ed indirizzano le nostre vite virtuali, e forse anche quelle reali. Dice Varriale che “siamo schiavi di una prigione ben studiata da quando si è riusciti ad allestire per ognuno di noi una cella virtuale dove la chiave che apre la propria vita allo stesso tempo sigilla la prigione e resta per sempre invisibile”. Basta pensare a cosa chiede un app ogni volta che essa viene scaricata per poter essere utilizzata: vuoi consentire l’accesso alle impostazioni dei contatti, della fotocamera, della posizione e del microfono? Dato l’assenso abbiamo ceduto gratuitamente migliaia di info su di noi. Chi conosciamo, chi vediamo, dove siamo stati, quali sono i servizi che ci interessano e loro li vendono, alla multinazionale di turno. E alla prima ricerca, alla prima pubblicità, ci appare proprio il prodotto che ci interessava, il viaggio che vorremmo organizzare, l’auto che vorremmo comprare. Senza saperlo, sottoscriviamo ogni giorno decine di contratti, senza averli mai letti e quindi vittime di truffe che secondo l’ISTAT nel semestre 2017 il 60 per cento delle persone di età compresa tra i 25 ed i 60 anni, viene “raggirata”, “truffata dai servizi e-commerce. L’Autore, Livio Varriale, napoletano classe 1982, ha una formazione indiscussa ed ecclettica: studi liceali classici, laurea in Economia del turismo ed esperienza informatica acquisita “sul campo” grazie a una lunga militanza nel settore dell’informazione tra cui la Direzione Sportiva del Canale 19 del Digitale Terrestre ( Sky 819) JULIE ITALIA. Negli anni matura in particolare una grande conoscenza della rete e del mondo degli hacker. Poi diventa giornalista, autore televisivo ed esperto di comunicazione web e istituzionale. Ha fondato la società Aldebaran che offre servizi e consulenza nel settore informatico, audiovisivo, dell’informazione e della comunicazione. Già vicepresidente della sezione Editoria, Cultura e Spettacolo dell’Unione Industriali di Napoli, i suoi scoop giornalistici sono stati più volte ripresi dalle principali testate nazionali. È vincitore del premio “Giornalisti contro la Camorra” e del premio internazionale “Napoli”. Un libro da leggere tutto d’un fiato aspettando la presentazione ufficiale che avverrà Mercoledì 12 Dicembre alle ore 18 presso il Palazzo Nunziante (sede banca FIDEURAM), in Via Domenico Morelli 7 a Napoli, dove vedrà la partecipazione e l’intervento di ilustri personalità intellettuali Napoletane tra cui il Neo eletto presidente del CO.RE.COM(COMITATI REGIONALI DELLE COMUNICAZIONI) Mimmo Falco, Francesco Filmanò (Direttore Scientifico UNIMERCATORUM), Roberto Pirro Balatto (Sostituto Procuratore sezione 3 – Criminalità economica), Luigi Ferrandino (Avvocato penalista), Amedeo Manzo (Presidente Banca Credito Cooperativo di Napoli), Pietro Spirito (Presidente Autorità Portuale), Giosy Romano (Presidente Consorzio ASI di Napoli), Antonio De Jesu (Questore di Napoli) e Vittorio Ciotola ( Presidente Gruppo Giovani Imprenditori Napoli), il moderatore del dibattito sarà il Giornalista del “Mattino” Leandro Del Gaudio.