La prima chiamata da uno dei primi cellulari venne fatta nel 1973 a New York, da un telefono che somiglia a una scatola di scarpe. Colui che 45 anni fa ha cambiato le nostre vite, è stato l’ingegnere americano Martin Cooper, l’apparecchio usato è un DynaTac, che sta per Dynamic Adaptive Total Area Coverage. Il dispositivo pesava oltre un chilo, senza display, con un tempo di ricarica di 10 ore e appena 35 minuti di autonomia operativa. Ciò che unisce il vecchio grosso telefono e i nuovi smartphone di oggi, super leggeri e smart è il problema della durata della batteria, rimasto di fatto ancora irrisolto nei telefoni di oggi.
“Noi alla Motorola ce l’abbiamo fatta, la telefonia cellulare e’ una realtà“, afferma Martin Cooper, nella prima telefonata ‘sena fili’ fatta al suo diretto rivale, il ricercatore della Bell Labs, Joel Engel. Ora Motorola non esiste più, ma per quei tempi il DynaTac è un miracolo tecnologico che chiude una rivalità tra le due aziende iniziata nel ’47. Avviene, soltanto ben 17 anni dopo quella prima telefonata, nel 1980, dove l’invenzione riesce ad avere una platea più ampia grazie all’assegnazione delle prime frequenze.
Ciò che succede al cellulare di Cooper è il DynaTac 8000X, venduto a 3.995 dollari di allora, ovvero 9322 dollari attuali.
La storia ne è maestra: dagli anni Ottanta in poi il cellulare ha iniziato una cavalcata verso il successo, dapprima contenuta, ci sono voluti ben sette anni per raggiungere il milione di utenti, poi sempre più celere fino ai numeri imponenti di oggi che danno i primi segnali di saturazione del mercato.
E Martin Cooper, classe 1928, non ha perso la voglia di occuparsi di tecnologia: l’ingegnere 90enne continua ad essere ‘connesso’ dal suo profilo Twitter @MartyMobile.