Le assunzioni alla ex Multiservizi hanno segnalato le diverse forme dell’agire, discreto ma utile, di Libera “Raffaele Pastore e Luigi Staiano”.
In estate l’associazione antimafie ha incontrato il Movimento per il Lavoro ed un altro gruppo di inoccupati. Nel dialogo è emerso dirompente il timore che le scelte potessero essere condizionate da clientelismo e corruzione, ma soprattutto dalla camorra, spesso accusata di sporcare l’igiene urbana.
Libera ha approfondito la questione e ha indirizzato un appello a Prima Vera e Comune, titolare dell’intero capitale della società, per la nomina di una commissione di alto profilo e per una dinamica limpida e democratica della selezione.
Le richieste sono state entrambe accolte. Nell’organismo sono state designate persone apprezzate e credibili come Carmela Sermino, vedova di Giuseppe Veropalumbo, il sindacalista Ciro D’Alessio, gli avvocati Francesco Alessandrella e Roberto Azzurro, quest’ultimo come presidente.
Ma l’aspetto più qualificante dell’operazione si è dimostrato il sorteggio: 542 nomi sono stati inseriti in altrettanti bussolotti, collocati in urne trasparenti, per poi essere trovati o ignorati: il tutto davanti a tutti!
Il metodo poteva apparire a prima vista farraginoso, anzi rischioso per le eventuali intemperanze dei concorrenti presenti; ed invece per quattro ore il Comune è stato una casa di vetro in cui i cittadini hanno potuto vedere tutto quel che vi accadeva. Non solo, un centinaio di sguardi in diffidente attesa ha collaudato un iter lento e noioso, ma pian piano ci ha creduto, in un clima sempre più amichevole, alla fine addirittura familiare, grazie al tocco tenero dei bambini chiamati a scovare le palline. Gli urli da stadio, lungi dall’essere minacciosi, hanno salutato le estrazioni amiche; una mamma in lacrime per la delusione è stata confortata; anche i bocciati si sono congratulati con gli esaminatori.
Non è stata una giornata da libro cuore, ma la prova che, se le cose si fanno bene, senza dare adito a sospetti, non ci sono contestazioni e si va via soddisfatti anche se non si è vincitori.
Ora sta alle autorità rendere l’esperimento sistema! Vanno esiliate prassi oscure ed ingannevoli da provvedimenti e procedimenti, politici e amministrativi, da quelli banali ai rilevanti.
La gratitudine per la bella pagina di storia torrese va espressa ai 922 aspiranti, a cominciare dai civilissimi esclusi, ai commissari, alla Prima Vera, al Comune.
E Libera?
Qualcuno ha esagerato il suo ruolo nella vicenda. Il dubbio era ragionevole: i “giurati” erano suoi iscritti o ne erano simpatizzanti, ma solo in conseguenza del duplice impegno dell’associazione: da una parte la memoria che si lega ad obiettivi concreti, dall’altra l’attenzione nell’aggregare le migliori energie della città nella lotta a camorra, corruzione e povertà. Libera non ha imposto nulla, ma sta diventando difficile trovare persone di spessore che non tifino per il sodalizio. Anche perché sta mantenendo le sue promesse: ottenere risultati tangibili, svolgere unicamente una funzione di stimolo non di decisione, rimanere fuori dalle parti, sensibilizzare la popolazione senza mai cimentarsi in competizioni elettorali. Se si vuole, la si apprezzi, ma non le si attribuiscano meriti che non ha.