L’infatua proposta per cancellare i vitalizi per tutti i parlamentari, ex deputati e senatori compresi, oggi approda in Aula alla Camera e già domani potrebbe ricevere il primo ok del Parlamento, per poi dirigersi al Senato. Il disegno di legge porta la firma del deputato Pd Matteo Richetti ed è sulla carta sostenuto sopratutto dal Movimento Cinque Stelle. Tuttavia, il Pd non condivide tale proposta ma appare difficile che qualcuno decida di difendere quello che viene, da tutti, considerato un privilegio. Sula questione chiosa perentorio Beppe Grillo che assisterà ai lavori parlamentari dalla tribuna, infatti usa twitter per dire: “Sarò alla Camera per seguire i lavori dell’Aula sui vitalizi. #BastaPrivilegi per gli onorevoli: una volta per tutte”. Mentre, osserva Rocchetti: “Si tratta di un privilegio inaccettabile che va superato“. E alle minacce di chi, come appunto deputati e senatori eletti nelle passate Legislature, proclama ricorsi: “li mettiamo nel conto ma questo rischio non può togliere il coraggio di rimediare a quella che è palesemente un’ingiustizia. Così come non serve spaventare le persone, lasciando immaginare che questa riforma possa comportare in futuro la revisione delle regole previdenziali generali: questa legge non c’entra niente e non è assimilabile” dichiara Rocchetti. Oggi dunque il testo sarà alla prova dell’Aula, dove sarà in parte però modificato, infatti alcuni emendamenti, che dovrebbero essere approvati, faranno tornare in Capo alle Camere il diritto di erogare gli assegni, così come è possibile che sia rivisto il capitolo sulle Regioni e quello che riguarda la reversibilità.
Insomma, il capo saldo di tutti i privilegi sta per essere abbattuto, non senza una scia grigia di polemiche, di inquisizioni e sterilità che da sempre abbracciano la scena politica italiana. Forse cambierà il vento, e ciò che era cementificato nell’asfalto del potere italiano potrebbe davvero cessare di esistere, per sempre.