Si può escludere, e perché, uno dei teatri comunali più importanti del Meridione dai finanziamenti erogati dalla Regione Campania per le attività dello Spettacolo? Sembrerebbe di sì, e a questa domanda dovrà dare risposta l’assessore regionale al Turismo Pasquale Sommese, finito nel mirino della presidenza del Teatro Comunale di Avellino.
Il “Carlo Gesualdo” infatti è stato ammesso a finanziamento, ma collocato all’interno della graduatoria in una posizione non utile all’erogazione dei fondi richiesti (102mila euro). Lo scorso anno al teatro comunale avellinese era andata una manciata di euro, 63mila, per un soggetto culturale di grande spessore, se si considera che tra le iniziative finanziate dall’assessorato figurano varie tipologie di sagre ed eventi affini.
Sul piede di guerra il presidente del Cda Luca Cipriano che annuncia battaglia anche, se necessario, con azioni di protesta evidenti: “Mentre il Paese arretra, il ‘Gesualdo’ non si ferma e vanta una delle offerte artistiche più ricche della Regione e di livello nazionale. Noi non chiediamo l’elemosina, chiediamo sostegno e rispetto perché il nostro teatro produce. Siamo diventati una realtà importante”.
I numeri del teatro avellinese parlano chiaro: era il 2002 quando il Comunale risorgeva dalle sue ceneri e da allora l’offerta culturale è sempre stata di primo livello. Questo anno sono ben 16 gli spettacoli di grande spessore e fascino, tre appuntamenti in più rispetto allo scorso anno, con i cartelloni del Grande Teatro (11 spettacoli) e del Teatro Civile (5 spettacoli), cui si aggiungono altri quattro cartelloni per un totale di oltre 40 show. Basti pensare che sono bastati quattro giorni per vendere 4mila biglietti per gli spettacoli singoli. Il tutto in un periodo in cui realtà teatrali affermate devono fare i conti con difficoltà enormi e gestioni discutibili: eclatante il caso del Teatro dell’Opera di Roma al centro delle cronache nelle ultime settimane per l’abbandono del direttore Riccardo Muti e l’annuncio di licenziamenti per oltre 180 orchestrali e coristi. E come non ricordare il commissariamento del San Carlo di Napoli. Il ‘Gesualdo’ invece funziona e funziona bene: è una realtà vincente che ogni anno porta ad Avellino protagonisti del teatro e dello spettacolo italiano e internazionale, esclusive e rassegne d’arte, raccoglie pubblico ben oltre i confini provinciali ed è un fiore all’occhiello della città e della provincia.
Alla rabbia di Cipriano, che ha chiesto un incontro urgente all’assessore Pasquale Sommese, si aggiungono le parole dell’assessore alla Cultura del Comune di Avellino Nunzio Cignarella: “Ha ragione il presidente del Cda del “Gesualdo”, Luca Cipriano, perché non può essere sistematicamente ignorata una realtà, come quella del Teatro avellinese, così importante nel panorama regionale e meridionale. L’assessorato alla Cultura del Comune di Avellino condivide la richiesta e si adopererà nei prossimi giorni per un incontro con l’assessore regionale allo Sviluppo e promozione del turismo e ai beni culturali”.
“Mentre il teatro cresce, incrementa pubblico e spettacoli, apre ai giovani e contiene al massimo i prezzi e ogni spesa, la Regione taglia, non finanzia, ignora. Grazie al prof. Cignarella – è il commento di Cipriano – per voler condividere con noi questa battaglia di civiltà per Avellino e l’Irpinia”.