Fare gli interessi del proprio popolo, è questo l’obiettivo di Macron. Gli stessi francesi, che ieri hanno appreso dal loro presidente che i loro porti e confini rimarranno chiusi per gli immigrati in cerca di approdo. L’Italia, si terrà i barconi raccattati nel Mediterraneo. Non andranno nè Francia, nè in Spagna il cui governo si è subito allineato alla politica di Parigi.
Ciò che sta accadendo è il «muro di Macron». Il presidente fa esattamente quello che aveva promesso Marine Le Pen in campagna elettorale, quel che sta tentando di fare Donald Trump in America e che farebbe Matteo Salvini in Italia se solo ne avesse la possibilità. Non solo, l’obiettivo di Macron è anche la riduzione di un terzo del numero dei parlamentari, una “dose di proporzionale”, meno leggi, istituzioni più snelle ed efficaci e rafforzamento della lotta al terrorismo e promozione dell’Ue tra i cittadini.
La parola d’ordine è una: trasformare la Francia. Infatti, sul fronte interno, confermando le promesse elettorali, ha annunciato che il numero dei parlamentari (ora 577 all’Assemblea nazionale e 348 al Senato) sarà ridotto di un terzo: perché a detta di Macron: “un Parlamento meno numeroso, rinforzato nei suoi mezzi, è un Parlamento dove il lavoro è più fluido e che lavora meglio“.
Per l’Italia, non rimane che l’amaro commento di Prodi, che sentenzia così su Macron: “La cosa che più mi ha ferito: Macron che tutti attendiamo con grande ansia si vede che è attanagliato da problemi di politica interna e dai vari sindaci a partire da quello di Marsiglia. Proprio la Francia che ha avuto l’iniziativa di questa tragica guerra in Libia dovrebbe anche pensare che non può lasciare tutte le conseguenze all’Italia” e rimane il fatto che “Nessuno in Europa vuole condividere l’accoglienza“.
L’Italia soffre muta, ma continua ad accogliere, tra attacchi, arringhe, dispute, leggi, promesse, sguardi che s lanciano lontano, oltre manica e che si chiudono arcigni, creano muri. L’Italia non si oppone, continua ad abbracciare i diversi.