Si intitola La signora degli abissi. Sylvia Earle si racconta l’avvincente libro per ragazzi di Chiara Carminati, illustrato dalle efficaci tavole di Mariachiara Di Giorgio e pubblicato da Editoriale Scienza , che narra in prima persona l’infanzia, la formazione e le passioni della grande scienziata, ricostruendone la brillante carriera – intessuta di coraggio e determinazione – anche con una limpida intervista finale alla Earle: «Intervista “a posteriori”, a libro ormai finito – spiega Chiara Carminati – perché non volevo essere condizionata, nella stesura di una biografia molto documentata in cui non ho inventato nulla, se non il modo di raccontare questa storia che comunica una grande forza, un’energia esemplare e competenze ammirevoli», aggiunge. La Carminati si è sforzata di capire la Earle, raccontando che: «Cercando di capire chi è davvero Sylvia Earle, mi sono sforzata di trovare la sua voce interiore, funzionando quasi come un’antenna che capta segnali non visibili. In questo mi ha aiutato molto l’esperienza poetica, ponte fondamentale per trasmettere agli altri emozioni, pensieri, sentimenti».Di qui lo snodarsi, con sapiente intelligenza emotiva, di una storia vera ma che ha il ritmo di un romanzo d’avventura su base scientifica: l’infanzia di Sylvia, bambina estremamente curiosa, libera e intraprendente, in una fattoria del New Jersey dove vive con i genitori e i due fratelli a contatto con la natura di cui l’affascina la vita, soprattutto nel suo elemento acquatico; la scoperta dell’oceano dopo il trasferimento della famiglia in Florida, dove le osservazioni e gli esperimenti di Sylvia proseguono tra le onde del Golfo del Messico e tra la sabbia bianca della spiaggia; poi, la prima scintilla della sua vocazione autentica, divampata dopo aver frequentato durante l’ultimo anno delle superiori un corso estivo di biologia marina alla Florida State University, che la sprona a continuare a studiare gli organismi viventi nel loro habitat naturale; e infine, gli studi universitari, le immersioni negli oceani, il dottorato, le ricerche che non le impediscono di sposarsi e avere due bambini finché, non ancora trentenne, parte per una importante spedizione nell’Oceano Indiano, unica donna tra 70 uomini : è l’inizio della sua fama planetaria. Ma anche lo stimolo a perseverare con tenacia in una passione dominante che la porta a immergersi, a 38 metri di profondità nel mare delle Bahamas.