Negli ultimi giorni AstraZeneca, l’azienda biofarmaceutica anglo-svedese, è stata al centro di un tifone di polemiche, in seguito a due persone morte a causa del loro vaccino. I morti sono il sottufficiale della Marina Stefano Paternò e l’agente dell’Anticrimine Davide Villa, entrambi siciliani, e infatti questo ha causato la sospensione della distribuzione del vaccino all’interno del territorio siciliano.
Ora una domanda affligge l’Italia: ‘’il vaccino è sicuro?’’.
A causa di questo accaduto il paese non ha esitato a far sentire la sua voce. Vediamo infatti come a Napoli c’è stata una protesta presso piazza del Plebiscito dove le persone hanno percorso le strade con degli striscioni allo scopo di fermare i brevetti per paura del vaccino. Non solo a Napoli le proteste, infatti anche Roma, a Montecitorio, ci sono state altre proteste da parte degli esponenti di Potere al Popolo che richiedono la fine della diffusione del vaccino.
Ovviamente anche l’azienda sta subendo un brusco colpo, sia per quanto riguarda l’opinione pubblica che la situazione economica. Oltre a essere stata messa in dubbia l’azienda stessa, come c’è da aspettarsi in seguito ad uno scandalo del genere, in soli due giorni il valore azionario dell’intera azienda è sceso del 25%.
Quindi, c’è da preoccuparsi sul vaccino?
L’Agenzia europea per i medicinali (EMA) e l’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA) hanno chiarito che al momento non c’è un ‘’nesso di causalità tra la somministrazione del vaccino e tali eventi’’. Nonostante le rassicurazioni delle agenzie di controllo, tra i cui compiti c’è proprio quello di vigilare sulla sicurezza di farmaci e vaccini, alcuni giornali italiani hanno raccontato la sospensione con toni molto più allarmanti di quelli che stanno usando gli altri giornali europei, e ci sono titoli sulle prime pagine di oggi come:’’AstraZeneca, paura in Europa’’. In realtà, proprio come hanno spiegato EMA, AIFA e numerosi altri esperti, a oggi non ci sono elementi per ritenere che i problemi circolatori siano stati causati dal vaccino. Dall’inizio delle campagne vaccinali, solo in Europa sono state somministrate circa 16 milioni di dosi del vaccino di AstraZeneca, senza che emergessero problemi o effetti avversi imprevisti, rispetto a quelli riscontrati durante i test clinici dell’anno scorso.
L’Italia non è infatti il primo paese ad aver richiesto la sospensione dei lotti vaccinali, La sospensione precauzionale in alcuni paesi europei è derivata da una prima segnalazione dell’Austria, che il 7 marzo aveva annunciato l’interruzione delle somministrazioni di un lotto di vaccini AstraZeneca, dopo la segnalazione di una morte sospetta e un altro caso di trombosi, poi risolto.
Cosa si rischia dopo questi ‘’incidenti’’?
La prima cosa che si rischia è ovviamente la perdita di fiducia da parte delle persone, e di conseguenza questo può generare (come già è accaduto) paura nei confronti del vaccino, non solo AstraZeneca, ma paura nei confronti di qualsiasi tipologia di vaccino venga creato nel breve tempo.
Ovviamente ad alimentare questa negatività nei fronti del vaccino sono i vari gruppi No-vax, che alimentano la paura e marciano dritti nella loro lotta contro ogni tipo di vaccino. L’assessore della Salute della Ragione Eugenio Razza si è proprio espresso su questa questione su Tg2 Post: “La vaccinazione è sicura, niente favori ai no vax“
“Oggi più ancora che i vaccini, che sono arrivati con il contagocce, è importante il messaggio che deve arrivare ai cittadini: la consapevolezza che la vaccinazione è sicura e che è importante vaccinarsi. Non c’è bisogno di avere preoccupazioni. Se passa il principio che possa esservi una qualche correlazione tra il vaccino e le morti rischieremmo di fare tanti favori ai ‘no vax’. E non è quello di cui abbiamo bisogno“.
Per avere più certezze riguardo al vaccino non resta che aspettare ulteriori aggiornamenti e vedere se AstraZeneca riuscirà a far riavere la fiducia delle persone sia per quanto riguarda la loro azienda, che per quanto riguarda tutti i vaccini.