Sembrava una di quelle storie che solo ad ascoltarle non ci credi, eppure quella della presunta sosia di Angelina Jolie ha creato un notevole scalpore nel mondo del web. Tra i commenti di indignazione e scetticismo, le reazioni non sono state delle più gradite c’è chi l’ha paragonata alla protagonista di un horror movie, chi diceva che più che alla Jolie somigliava a un cadavere o a uno zombie, chi le suggeriva di farsi curare.
Così l’iraniana Sahar Tabar, ha fatto credere di essersi sottoposta a 50 interventi per assomigliare al suo idolo, trasformando o meglio sconvolgendo progressivamente il suo corpo, e tutti ci sono cascati in pieno. L’eccesso di chirurgia estetica e una drastica dieta sono stati indicati come gli espedienti utilizzati dalla giovane per raggiungere l’obiettivo che però, adesso, sembra essere tutt’altro rispetto a quello inizialmente raccontato.
Sul suo profilo Instagram di Sahar risponde : “ Devo dire che ho fatto qualche operazione chirurgica, ma non cinquanta” ha fatto sapere la ragazza che ha riferito come l’aspetto così trasformato sia stato dovuto ad un sapiente utilizzo di trucco e di Photoshop, mostrando anche il suo recente intervento al naso.
La ragazza, pertanto, avrebbe solo tentato di somigliare divertendosi, a ‘La Sposa Cadavere’, il personaggio dell’omonimo film di Tim Burton, obiettivo che è riuscita a raggiungere fin troppo bene.
Una storia che ora farà ridere ma sappiamo che tante volte la verità è un po più amara. Si è parlato sempre del modello barbie, ragazze che pur di assomigliare a qualcun altro, storpiano il proprio corpo fino allo sfinimento, ponendosi a continui interventi chirurgici, diventano un qualcosa che non assomiglia più a loro a qualcuno che non sono più, un qualcuno che è simile ad un ideale, ad uno stereotipo. Il corpo bello e perfetto senza imperfezioni, senza cicatrici e segni sulla pelle.
Di esempi ne abbiamo a bizzeffe, come Valeria Lukyanova ragazza Ucraina di 21 anni che si è sottoposta ad infiniti interventi di chirurgia plastica, per diventare come la Barbie. La bambola più famosa al mondo incarna, o meglio rappresenta, un’ideale di bellezza che difficilmente rispecchia la realtà.
Molto spesso le sue forme più che perfette sono state oggetto di accese polemiche e furiosi dibattiti, su quanto sia giusto o meno che le bambine crescano avendo in mano un esempio di femminilità irraggiungibile, un irraggiungibile che purtroppo oggi può diventare raggiungibile.
Martina Fiorentino