Diventa sempre più difficile operare nei territori colpiti dalle guerre: costruire strutture per il bene comune e per la tutela dei bambini è una priorità assoluta. Talvolta, dopo anni di lavori e di raccolte fondi che puntano alla sensibilizzazione e alla solidarietà del prossimo, s’intravedono risultati che rappresentano la speranza per chi abita quei territori che non trovano pace. E così, nel 2011 viene alla luce, tra le macerie della guerra e le speranze della popolazione locale, il centro per l’infanzia “La Terra dei Bambini”, realizzato dall’ONG Vento di Terra nel villaggio beduino di Um al Nasser, Striscia di Gaza. La struttura ospitava un asilo con 130 bambini, un ambulatorio pediatrico e un centro per le donne. Pochi mesi fa era stata inaugurata la nuova mensa comunitaria, che forniva pasti ai bambini e alle famiglie povere del villaggio. Parliamo al passato, purtroppo, perché ci riferiamo a qualcosa che ha avuto vita breve, ad una struttura diventata polvere e macerie, macerie che hanno sotterrato quelle speranze durate solo qualche anno. Durante la recente offensiva “La Terra dei Bambini” è stata demolita dalle ruspe dell’esercito israeliano, senza alcuna spiegazione, senza un briciolo di coscienza e di civiltà. Parte del villaggio di Um al Nasser è stato distrutto, come molti altri a Gaza, e la popolazione sta ora cercando con fatica di tornare alle proprie case e di tornare ad una vita normale… nei limiti del possibile.
Il bisogno principale in questo momento è la riabilitazione di spazi temporanei per la riattivazione dei servizi di scuola d’infanzia, dell’ambulatorio e della mensa, che fornirà pasti anche alle centinaia di persone rimaste senza casa. Un nuovo servizio di supporto e councelling psicologico affronterà il tema dei traumi da guerra.
Nasce così la campagna di sensibilizzazione e di raccolta fondi per i bambini di Gaza e simbolicamente per tutti i bambini del mondo con la speranza che ritorni a fiorire la pace. Un’iniziativa ed un contributo legato alla memoria di Simone Camilli, il giovane reporter italiano dell’Associated Press morto lo scorso 12 agosto per raccontare Gaza attraverso i suoi scatti.
Per sostenere economicamente il progetto di ricostruzione della struttura, è possibile fare una donazione all’associazione Vento di Terra Onlus chiedendo informazioni attraverso il sito