Diversi pazienti che soffrivano di una tracheotomia possono ormai respirare normalmente grazie alla ricostruzione della loro trachea con tessuti provenienti dall’aorta. All’origine degli interventi, mai tentati prima, un’equipe chirurgica di Parigi.
La scelta dell’equipe è stata quella di trasformare – attraverso “l’ingegneria dei tessuti” – le aorte, il più grande canale sanguigno del corpo umano, in trachee. Le aorte erano state prelevate su donatori deceduti, conservate a – 80 gradi. Il loro tessuto è stato impiantato insieme con uno ‘stent’ al posto di una trachea che era stata tolta. “E dopo – ha spiegato il professore Emmanuel Martinod, dell’ospedale ‘Avicenne’ di Bobigny (Parigi), in occasione del congresso della Società americana di patologia toracica a San Diego – è arrivata la sorpresa più grande: l’aorta si è trasformata in trachea”.
La trachea, ha spiegato l’esperto, “si è messa da sola ad assicurare le funzioni respiratorie. Nessuna magia, ma all’inizio nessuno ci credeva per davvero”.