Confcommercio ha fatto il punto durante un’audizione nelle Commissioni Ambiente e Attività produttive della Camera nell’ambito dell’esame del dl bollette. “Il decreto legge approvato dal Governo per contrastare gli aumenti delle bollette di elettricità e gas si muove nella giusta direzione in quanto punta a mitigare, per i prossimi mesi, una parte degli annunciati rincari dei prezzi per imprese e consumatori”, ha dichiarato il responsabile per la transizione ecologica, Giovanni Acampora. “Occorre però fare davvero di più“.
Secondo Acampora, non basta che l’esecutivo prenda dei provvedimenti. “Servono scelte europee tempestive ed adeguate alla portata delle sfide in campo. È necessario, cioè, che l’Europa proceda speditamente in direzione di una compiuta e comune politica energetica, e che si promuova un Energy Recovery Fund finanziato da un comune debito pubblico europeo”.
Richieste
Tra le richieste sul tavolo, ci sono una sterilizzazione degli incrementi dell’Iva così come l’introduzione di un credito d’imposta per compensare l’aumento del prezzo industriale del gasolio e l’estensione al metano per autotrazione dell’IVA ridotta al 5%. Per quanto riguarda il caro carburante, si chiede poi di “rivedere e ridimensionare strutturalmente il prelievo fiscale sui carburanti e sul settore dei trasporti e della mobilità“.
La necessità di intervenire in questo senso è stata sottolineata anche dalle forze politiche. “In settimana la Lega si aspetta che il governo, come hanno fatto altri in Europa, blocchi per un periodo di tempo le accise e l’Iva su benzina, luce e gas, perché ormai i costi per le famiglie, laboratori e imprese sono insostenibili“, ha detto Matteo Salvini.
Secondo le rilevazioni di Quotidiano Energia, aggiornate a lunedì 14 marzo, il prezzo medio nazionale praticato della benzina in modalità self è salito a 2,217 euro al litro. Quello del gasolio lo supera di poco, posizionandosi sopra i 2,3 euro/l in modalità servito e oltre i 2,2 euro nel self.
Coldiretti ricorda che l’incremento del prezzo dell’energia costringe l’agricoltura a pagare una bolletta aggiuntiva di almeno 8 miliardi su base annua rispetto all’anno precedente. L’associazione è preoccupata che il caro carburante provochi un possibile stop dell’autotrasporto che causerebbe, a sua volta, danni incalcolabili alla filiera agroalimentare mettendo a rischio i prodotti più deperibili.