Arte Fiera è un’invasione di teatro, musica, pittura, cinema, scultura, arte in genere che, nel susseguirsi di quattro giornate (dal 20 al 23 aprile) cercherà di creare una cittadinanza culturale attiva; un percorso per ricordare, ove ce ne fosse bisogno, la forza comunicativa che ha la città di Napoli, la potenza del cambiamento sociale tramite il rilancio dei beni culturali. Tutto questo partendo dalle giovani generazioni di operatori, i quali, ognuno nel proprio settore, parleranno di arte e politica tramite i propri linguaggi. L’obiettivo è realizzare una grande festa dell’arte lunga quattro giorni, che abbracci i luoghi della storia ma che scenda anche per strada tra la gente, in quel salotto a cielo aperto che è Chiaia, per discutere insieme agli artisti, ai commercianti, agli operatori culturali, su cosa sia la politica dell’arte. Arte Fiera, come nelle grandi fiere europee dove si mette in mostra il proprio prodotto tipico, metterà in primo piano la cultura territoriale, quella che – parafrasando Dostojevski – potremmo definire la bellezza che salverà il mondo, con l’obiettivo non solo di restituire alla città un importante momento di confronto, ma anche di creare nuove rotte turistiche. Importante sarà anche il rapporto con le scuole, attraverso il concorso “Un manifesto per Napoli”, come inizio di un percorso di educazione alla bellezza e alla civiltà. Gli studenti verranno chiamati a realizzare un manifesto provocatorio su come vorrebbero la città di Napoli, confrontandosi tra loro e con il corpo docenti dopo un incontro con i responsabili di Tradizione Teatro sul valore della cultura e sul senso di cittadinanza attiva; l’opera vincitrice verrà affissa per le strade nelle settimane successive.Lo spettacolo, scritto e diretto da Davide Sacco, ispirato alla farsa di Antonio Petito “Tragedia a vapore”, più nota come “Francesca da Rimini”. In questa versione, però, la vicenda viene ambientata in un circo di periferia destinato a chiudere i battenti. La crisi, entrata con prepotenza nel tendone del circo, impone a giocolieri, danzatrici aeree, trampolieri e circensi tutti di adeguarsi alle circostanze e giungere a un compromesso col partito al potere: se la compagnia degli Incornati metterà in scena la “Francesca da Rimini”, grande tragedia di Silvio Pellico, le verranno garantite le sovvenzioni che le permetteranno di sopravvivere. Già dal suo ingresso in platea, lo spettatore si ritrova a stretto contatto con circensi e attori già all’opera tra una poltroncina e l’altra, venendo immediatamente lanciato nel mondo colorato e nostalgico del circo. Non tutto, però, va come deve andare e nonostante l’impegno degli artisti, la “Francesca da Rimini” reinterpretata si trasforma in una sequenza di esilaranti gaffe e fraintendimenti. A coinvolgere lo spettatore, oltre ad attori e circensi ci sono i musicisti che con chitarre, trombe, tamburi e tamburelli lo accompagnano di scena in scena attraverso le canzoni originali scritte da Sacco, Cantalamessa e Viviani. Alla messa in atto della Francesca da Rimini si alternano le storie dei tre circensi, tre fragilità di esseri umani ognuno col proprio passato e con i propri rifiuti, che hanno trovato nel circo, parafrasi dell’arte, la loro normalità. Lo spettacolo, attraverso toni leggeri e surreali, vuole raccontare una generazione di artisti che non trova nella Politica e nelle Istituzioni il sostegno adeguato per crescere e sopravvivere nel proprio Paese ed è costretta a partire per poter esprimere la propria arte. Come sottolineano le parole dell’assistente dell’assessore proprio al termine dello spettacolo: “Quando la bestia diventa il domatore, quella è la crisi”.Un suggestivo percorso sotterraneo scavato nel tufo verrà invaso dall’Arte: gli straordinari spazi della Galleria Borbonica, caratterizzati da pieni e vuoti, da cisterne che emergono all’improvviso dietro alle solide e imponenti pareti, da lunghi corridoi che sboccano in ampie grotte, verranno illuminati da diverse forme artistiche che si intrecceranno insieme per dare vita a una grande festa delle Arti. Le Arti che si incontrano e che si scontrano, che emozionano, fanno piangere e ridere, che raccontano storie: in questo caso, la storia di Napoli. Accompagnati dal rinfresco a cura del Gran Caffè La Caffettiera, i visitatorispettatori potranno immergersi pienamente nello spazio e nelle performance, attraversando diversi ambienti tutti arricchiti da musica, pittura, teatro e installazioni. Prenderanno vita, sotto la fioca luce di lanterne dell’epoca, storie e leggende, favole e racconti; la sirena Partenope, simbolo di Napoli, si mostrerà nel suo splendore circondata da arte e gioielli, in una trasversale musicale che va dal classico all’elettronico, attraverso le note di vibrafoni, corni e mandolini. E poi ancora arte urbana, nuove espressioni visive, body painting, mostre fotografiche ed estemporanee pittoriche e scultoree. Ne emerge una Napoli viva e vitale, fatta di artisti e talento, in una location mozzafiato che promette di emozionare e sorprendere.Il calendario degli appuntamenti di Arte Fiera è il seguente: Giovedì 20 aprile: Ore 15-18, PAN Premiazione dei finalisti del contest per cortometraggi Napolincorto. Interviene il presidente di Giuria Francesco Prisco Ore 19, Gran Caffè Gambrinus Il coraggio di dire la nostra Serata dedicata a Matilde Serao Interventi della dott.ssa Lidia Luberto e del dott. Antonio Corribolo dell’Associazione Matilde Serao Letture di Imma Villa e Gina Perna Selezione musicale di Fabio Espasiano e Ivan Gira, allievi pianisti del Conservatorio San Pietro a Majella Venerdì 21 e sabato 22 aprile: Ore 16-19 Via dell’arte L’arte invade Chiaja con musica, performance e installazioni. Ore 21 Teatro Sannazaro – spettacolo teatrale musicale “Il grande Circo degli Incornati” Sabato 22 aprile: Ore 10-14 Mercato dell’Arte e della Civiltà All’interno del Chiostro di San Domenico Maggiore, come in una vera fiera, verranno ospitate le isole culturali (Compagnie Teatrali, centri di recupero artistici, associazioni di bonifica culturale di zone a rischio) che, grazie all’utilizzo dell’arte, nel loro fare quotidiano, assicureranno un futuro di civiltà alla città. Ore 12.30, Sala del Capitolo Dopo l’esibizione dell’Orchestra Sinfonica dei Quartieri Spagnoli, verrà realizzata la performance “Mi sento petaloso” tratta dal racconto di “Valia”, giovane finalista del Premio letterario Goliarda Sapienza – Racconti dal carcere (“Così vicino alla felicità” – Rai Eri, a cura di Antonella Bolelli Ferrera), premio dedicato ai detenuti di tutta Italia. Ore 21, Teatro Sannazaro – spettacolo teatrale musicale “Il grande Circo degli Incornati” Domenica 23 aprile Ore 18, Teatro Sannazaro – spettacolo teatrale musicale “Il grande Circo degli Incornati” A chiudere le quattro giornate dell’arte un grande evento finale alla Galleria Borbonica in via Domenico Morelli, sempre domenica 23 dalle 20:30 in poi.