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L’attacco di De Luca alla Juve, ecco la strategia del presidente Agnelli

Non è nemmeno iniziata Juve-Napoli, eppure sembra non poter finire mai. L’ultimo attacco è targato Vincenzo De Luca, sferrato nei confronti del presidente bianconero Andrea Agnelli ancor più che della Juve. Che questa volta non risponde e non commenta le sparate del governatore campano, pubblicamente sostenuto da Aurelio De Laurentiis nel giorno delle ultime elezioni regionali. Tenendo più aperta che mai una partita che non si sa ancora se si disputerà o verrà risolta lontano dal terreno di gioco dell’Allianz Stadium.

L'attacco di De Luca alla Juve, ecco la strategia del presidente Agnelli

Nel mirino di De Luca c’è proprio la netta presa di posizione di Agnelli e della Juve nella serata di domenica scorsa, quando da Torino si rispondeva così alla richiesta di rinvio del Napoli: «De Laurentiis mi ha scritto un messaggio e io ho risposto che la Juventus, come sempre, si attiene ai regolamenti. A parti invertite saremmo partiti, attenendoci al protocollo», le parole di Agnelli. Che andavano a completare un week-end fatto di botta e risposta, comunicati delle società e delle Asl.

Tutto comincia quindi venerdì scorso con l’sms di De Laurentiis ad Agnelli, non andato a buon fine. La posizione della Juve da quel momento non è in ogni caso mai cambiata: si rispetta il protocollo, quindi si gioca. E sabato, prendendo atto delle notizie in arrivo da Napoli, con la Juve che a sua volta comunicava la positività al Covid-19 di due membri dello staff esterno, ecco l’annuncio: «Juventus comunica che la prima squadra scenderà in campo come previsto dal calendario della Lega di Serie A». Arriva il giorno di gara, il Napoli resta a casa, la Juve procede come se niente fosse: rifinitura al mattino, convocati dopo pranzo, arrivo allo Stadium e attesa della squadra avversaria per arrivare a quello che sulla carta doveva essere il momento del 3-0 a tavolino. Infine la presa di posizione pubblica da parte di Agnelli: «Abbiamo un protocollo della Figc, che rimanda a una circolare del Ministero della Sanità, approvata dal Cts e questo dice che in caso positività di un suo membro, il gruppo squadra va in isolamento fiduciario in struttura indicata dall’Asl territoriale. Sottolineo che comanda la circolare ministeriale, non l’autorità locale. L’Asl interviene quando il protocollo non viene osservato». Era domenica sera, il giorno dopo poi la stessa Juve si è ritrovata a dover segnalare alla Asl sette suoi giocatori che avevano deciso di uscire dalla bolla chi per tonare a casa (Buffon), chi per andare subito in Nazionale (Ronaldo, Dybala, Danilo, Demiral, Bentancur e Cuadrado). La partita non era nemmeno iniziata, ma Juve-Napoli è destinata a non finire mai.

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