“Se davvero avete voglia di sentire questa storia, magari vorrete sapere prima di tutto dove sono nato e com’è stata la mia infanzia schifa e che cosa facevano i miei genitori e compagnia bella prima che arrivassi io, e tutte quelle baggianate alla David Copperfield, ma a me non mi va proprio di parlarne.”
Probabilmente, anzi sicuramente, a Jerome David Salinger, esattamente come al suo alter ego, Holden Caulfield, davvero non andrebbe a genio parlare di lui, dei suoi primi anni di carriera e del suo esordio da scrittore che cerca in tutti i modi di finire tra le pagine del celebre “New Yorker”, per poi vedere il suo nome impresso per la prima volta, nel 1940, sulla rivista “Story”.
Ma per noi appassionati del genio del narratore americano, il suo “ritorno” nelle librerie, con una raccolta di racconti, ad oggi inediti nel bel Paese, è, invece, motivo di enorme gioia. Insomma, è a noi che va ancora di parlare di lui, proprio ne abbiamo bisogno.
Ed ecco che, a cinque anni dalla sua morte, la casa editrice “Il Saggiatore” propone i primi tre scritti di Salinger pubblicati negli Stati Uniti tra il 1940 e il 1944, dando al nome della raccolta quello del primo racconto divulgato dallo scrittore di New York, “I Giovani”.
Tre mini storie, tre estratti di vita, tre circostanze in cui l’autore scaraventa il lettore senza spiegargli alcunché, semplicemente lo coinvolge, gli apre una finestra su questi spaccati di autentica esistenza.
Lo stile proposto è quello di un Salinger acerbo, ma è già chiara la sua letteratura, la sua tecnica. Il tutto è il giusto prologo a ciò che seguirà negli anni a venire con “Il Giovane Holden” e i “Nove Racconti”.
I temi proposti sono, quindi, un’aspra denuncia alla società borghese americana, dipinta ipocrita e materiale, l’incomunicabilità, la solitudine giovanile, quell’inquietudine e disorientamento con cui lo stesso Holden si troverà a combattere nell’affrontare l’inevitabile età adulta alle porte.
Il ritmo è scandito dai dialoghi dei protagonisti, elemento principale di tutte e tre le narrazioni. L’autore affida ai suoi personaggi il compito di svelare al lettore il proprio turbamento, di scovarlo tra le proprie frasi, i tentennamenti, le parole “dette” in corsivo.
Salinger riesce, ancora una volta, nell’incredibile intento di non raccontare alcuna storia, di non costringere il lettore ad alcuna trama, ma di riuscire, ugualmente, a dire tutto.
In attesa di un inedito romanzo in uscita 2016 con Einaudi, “I Giovani” è uno straordinario assaggio del lavoro ancora nascosto dello scrittore avvolto nel mistero della sua scelta di ritirarsi a vita privata, un leggero salto nel tempo a sbirciare in quella giovane esistenza di quell’autore che, forse, non avrà avuto voglia di parlare di sé, ma che da quei primi passi, da questi tre piccoli racconti, ha dato il via al mito in cui, ancora oggi, milioni di persone in tutto il mondo si riconoscono.