La Cooperativa Sociale “Il Quadrifoglio” nasce il 15 giugno del 1990 quando un gruppo di giovani, con diverse professionalità, animato dal sogno e dal progetto comune di poter creare un futuro diverso, decide di costituire una Cooperativa. La loro tenacia, ostinazione ma soprattutto la convinzione della validità del progetto portò la Cooperativa nel novembre del 1991, alla stipula di una convenzione con il Ministero della Giustizia, per la gestione di una Comunità per minori dell’area penale sull’isola di Nisida: la Comunità “Il Ponte”. Non era certo un impegno di poco conto, ma grazie all’esperienza di alcuni soci che già avevano prestato la loro opera in contesti simili, tale progetto fu ed è tutt’ora (seppur con modalità diverse) portato avanti in maniera efficace ed innovativa. I risultati positivi ottenuti nel corso degli anni sono da attribuire soprattutto al legame coeso del gruppo di lavoro, ad una visione condivisa, che ha favorito il superamento delle tensioni, ad assumere rischi e a sperimentare…
Lavorare insieme condividendo lo stesso obiettivo è stato il modo migliore per realizzare quel progetto da cui tutto era nato, che ha portato ad un forte senso di appartenenza perché motivati al raggiungimento di uno stesso fine. Importanti, ovviamente, per la nostra crescita sono stati, e lo sono tuttora, i momenti di verifica e condivisione dei risultati raggiunti, dei punti di forza e di debolezza e dei cambiamenti che bisognava apportare in relazione ai mutamenti della società e alle nuove esigenze dei ragazzi. Ma tutto ciò è stato possibile soprattutto grazie ad una presidenza attenta, che ha sempre offerto un adeguato sostegno al gruppo, che ha riconosciuto e valorizzato il ruolo di ognuno ma contestualmente ci ha coinvolto per farci diventare pezzi fondamentali di un ingranaggio proteso al raggiungimento dello stesso obiettivo.
La filosofia che è stata alla base del nostro lavoro e che ci ha concesso l’opportunità di andare avanti, di riuscire a trovare sempre una motivazione, soprattutto quando gli insuccessi, i fallimenti ci potevano attanagliare nella loro morsa e indurci a mollare, è stata la consapevolezza di aver offerto a tutti i ragazzi, anche a coloro che hanno poi proseguito nella loro carriera deviante, l’opportunità di conoscere altri “modus vivendi”, la possibilità di confrontarsi con persone diverse e di instaurare relazioni basate sull’autenticità, e quindi la possibilità di poter “scegliere”. Dalla Comunità tutto poi ebbe inizio: negli anni successivi numerosi sono stati i progetti realizzati in vari ambiti del sociale e che hanno portato la Cooperativa ad acquisire esperienze in diversi settori e a numerose collaborazioni con enti Pubblici, con il Ministero della Giustizia, il Ministero degli Interni, con fondazioni, enti del terzo settore, associazioni di volontariato ed enti privati. Attualmente, la Cooperativa è presente nel quartiere di Fuorigrotta, Bagnoli, Miano e nel centro storico nella gestione di centri di Educativa territoriale anche per minori stranieri e rom, che rappresentano una fondamentale risorsa territoriale per quei ragazzi che vivono in quartieri altamente degradati sia sotto il profilo culturale che sociale. Siamo anche presenti nella I Municipalità (Chiaia – San Ferdinando Posillipo) nella gesti
Sono territori, soprattutto quelli dell’area nord di Napoli, segnati dalla violenza, dall’abbandono, dalla trascuratezza, dalla prepotenza, ed è in questi contesti che il nostro principale obiettivo è quello di prevenire il disagio, di ridurre i tempi e gli spazi vuoti, di tutelare i ragazzi e promuovere la socializzazione, di offrire punti di riferimento certi, in quartieri in cui sono scarse le opportunità per spendere in maniera positiva il tempo libero dei bambini e dei ragazzi.
Tutto ciò implica, anche da parte di noi educatori una sfida educativa che ci porta alla ricerca continua e costante di nuove modalità di approccio, di coinvolgimento, di proposte sempre in linea con le mutate esigenze dei ragazzi, sia per la diversa tipologia con la quale costantemente ci si confronta, sia perché risulta necessario adeguarsi ai tempi, che hanno prodotto cambiamenti culturali significativi, attribuendo valore all’eccessivo individualismo, alla superficialità a scapito della responsabilità sia verso se stessi che verso la società. Ecco perché è necessario proporre valide alternative alla strada, offrendo risposte non astratte ai bisogni concreti dei ragazzi e dei giovani, promuovendo esperienze significative per la loro ricerca di senso della vita, di sano divertimento.
Altra sfida della Cooperativa, ma sicuramente non ultima, è la gestione di un bene confiscato alla camorra che dopo anni di attesa, ci è stato affidato a luglio di quest’anno. Questa villa è situata nel quartiere Miano, in una zona che sembra a sua volta la periferia della periferia, dove non esistono spazi di aggregazione e di socializzazione e le famiglie lamentano la loro difficoltà a crescere i figli in tali contesti dove il degrado sociale e culturale degradati.
E in rifermento a tale analisi che appare evidente che lo scopo del nostro intervento nel riutilizzo del bene confiscato è quello di farne un centro educativo e formativo a favore dei bambini, adolescenti e giovani del quartiere, sempre più a rischio di esclusione sociale e contestualmente farne un luogo-simbolo, per una concreta lotta culturale di educazione alla legalità e di riscatto sociale. Certo non possiamo dare risposta ai bisogni di tutti ma ci adoperiamo al massimo del nostro impegno; è ovvio che dobbiamo fare i conti anche con una realtà territoriale complessa e multiproblematica, ma riusciamo sempre a trovare la forza, la determinazione e la voglia di andare avanti.