Oltre mezzo milione in più di occupati nel 2023 rispetto all’anno precedente e il tasso di disoccupazione che scende all’8,3%.
Questi alcuni numeri del rapporto Istat sul mercato del lavoro relativo al primo trimestre dell’anno.
Nel primo trimestre 2023 prosegue la crescita tendenziale del numero di occupati (+513 mila, +2,3% rispetto al primo trimestre 2022), la cui stima si attesta a 23 milioni 250 mila unità; in aumento anche il tasso di occupazione delle persone tra i 15 e i 64 anni che raggiunge il 60,6% (+1,5 punti).
L’aumento dell’occupazione coinvolge i dipendenti a tempo indeterminato (+542 mila, +3,7%) e gli indipendenti (+50 mila, +1,0%), mentre risultano in calo i dipendenti a termine (-79 mila, -2,7% – Prospetto 3); la crescita riguarda quasi esclusivamente gli occupati a tempo pieno (+498 mila, +2,7%), essendo molto contenuta quella di chi lavora a tempo parziale (+15 mila, +0,4%).
La diminuzione del numero delle persone in cerca di occupazione, che si attesta a poco più di 2 milioni di unità (-76 mila in un anno, -3,5%), ha interessato soltanto i disoccupati con precedenti esperienze di lavoro; in calo anche la quota di chi è alla ricerca di lavoro da almeno 12 mesi che scende al 54,3% del totale disoccupati (-4,5 punti), per un totale di 1 milione 139 mila persone.
Il tasso di disoccupazione scende all’8,3% (-0,5 punti in un anno), in calo soltanto nel Centro-nord e soprattutto tra i giovani.
Nonostante nella ricerca di lavoro continui a prevalere l’uso del canale informale – rivolgersi a parenti, amici e conoscenti rimane la pratica più diffusa anche se in diminuzione (la quota scende al 75,6%, -1,0 punti) – aumenta l’utilizzo di azioni di ricerca più formali.
In particolare, oltre all’aver sostenuto un colloquio o aver partecipato a una selezione di lavoro (26,4%, +1,5 punti), cresce soprattutto l’essersi rivolti al Centro pubblico per l’impiego (24,0%, +3,2 punti) o l’aver effettuato una domanda o una prova di concorso (11,7%, +3,2 punti).
Diminuisce invece il ricorso ad agenzie private di intermediazione o somministrazione (19,2%, -0,4 punti).
Fonte: DIRE