“I marittimi italiani sono alla deriva, dimenticati da un governo che accumula flop e ritardi sulle politiche per il lavoro. Il mare rappresenta una risorsa fondamentale, non solo per il Sud ma per tutto il Paese, eppure c’è un’intera classe di lavoratori che ogni giorno deve fare i conti con il muro di gomma posto dall’esecutivo. Al ministero del Lavoro chiediamo di intervenire, e di farlo subito, a tutela della gente di mare, istituendo un’anagrafe nazionale SIGEMAR e riconoscendo il lavoro marittimo come usurante anche a fini pensionistici”.
Lo afferma il deputato del Movimento Cinque Stelle, Luigi Gallo, presentando un’interrogazione al ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture, Graziano Delrio, in cui si chiede anche la “deducibilità delle spese” sostenute dai marittimi per la formazione, in conformità ai requisiti richiesti dalla STCW, e la revisione dei requisiti per il rilascio delle certificazioni.
“Sebbene siano stati ridefiniti i requisiti minimi di formazione dei marittimi – aggiunge -, il testo unico delle imposte sui redditi non prevede la deducibilità delle spese sostenute per le attività connesse al rinnovo o al rilascio del certificato. Tra l’altro, nell’ultima legge di Bilancio sono stati introdotti anticipi finanziari a garanzia pensionistica per 11 tipologie di lavoro definite gravose ma tra queste non c’è il lavoro marittimo”.