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LE CHIESE PIU’ BELLE DI NAPOLI :RACCONTANO LA TRADIZIONE E L’ARTE DELLA CITTA’ PARTENOPEA.

Tra le chiese più importanti del panorama partenopeo , c’è sicuramente la Chiesa di San Francesco di Paola. Incornicia l’enorme piazza del Plebiscito con il maestoso e celebre colonnato, mentre evoca neoclassicamente il Pantheon di Roma sia nella facciata che nell’interno. L’imponente chiesa ottocentesca, con il timpano su colonne ioniche, le tre alte cupole e la pianta circolare, per la sua imponenza è uno dei luoghi più amati e visitati della città. Retta dai frati minimi, la chiesa si apre al centro del colonnato di piazza del Plebiscito. l’accesso è dato da una breve scalinata in marmo di Carrara. La facciata è caratterizzata da un pronao con sei colonne in ordine ionico in marmo di Carrara, lavorate da Carlo Beccalli; inoltre, sopra l’architrave poggia un timpano triangolare sul quale sono poste, a sinistra una statua di San Francesco di Paola opera di Giuseppe Del Nero, a destra una statua di San Ferdinando di Castiglia e sulla sommità una statua della Religione, queste ultime due scolpite da Heinrich Konrad Schweickle . L’ingresso all’interno della basilica è dato da tre portali, di cui quello centrale diviso in sei scomparti dove sono raffigurati l’inaugurazione della chiesa da parte di Ferdinando II, la Croce, lo stemma di san Francesco e due scene di vita del santo.

Un altro monumento di forte rilievo è sicuramente la chiesa di Gesù Nuovo. In piazza del Gesù, dietro la facciata a bugne di pietra nera del rinascimentale palazzo Sanseverino, si sviluppa la chiesa barocca che ospita il corpo di Giuseppe Moscati e moltissimi ex voto a lui dedicati. Tra ricche decorazioni marmoree, affreschi e dipinti, l’interno presenta, tra gli altri, lavori di Ribera, Fanzago, Giordano. La facciata di palazzo Sanseverino divenne la facciata della chiesa; essa è caratterizzata da particolari bugne, una sorta di piccole piramidi aggettanti verso l’esterno, normalmente usate dal rinascimento veneto. Queste presentano degli strani segni incisi dai “tagliapietra” napoletani che avevano sagomato la durissima pietra di piperno, segni che tradizionalmente erano interpretati come caratterizzanti le diverse squadre di lavoro in cui essi erano suddivisi. Particolare del bugnato della facciata; al centro l’epigrafe marmorea di Novello da San Lucano. Anche il portale marmoreo è di palazzo Sanseverino e risale agli inizi del XIV secolo. Però nel 1685, i gesuiti apportarono alcune modifiche ai fini bassorilievi alle mensole su cui poggia il fregio superiore e al cornicione: aggiunsero lateralmente due colonne prolungando la cornice ed il frontone fu spezzato per inserirvi uno scudo ovale che ricorda la generosità della principessa di Bisignano, Isabella Feltria della Rovere. Alla sommità laterale furono apposti gli stemmi dei Sanseverino e dei della Rovere e sull’architrave un altro fregio con cinque testine che sorreggono dei festoni di frutta. I finestroni e le porte minori furono disegnati da un altro architetto gesuita, il Proveda. Il Valeriani, del palazzo patrizio, riuscì a preservare solo la facciata a bugne, sacrificando il cortile porticato, le ricche sale affrescate e i giardini. In effetti, anche se il bugnato della chiesa si presenta di particolare bellezza, questo non armonizza con il portale classico e i due elementi insieme danno un risultato architettonicamente privo di omogeneità. I portali minori sono cinquecenteschi: la decorazione dei battenti con lamina metallica fu eseguita a cavallo tra il XVII e il XVIII secolo.

Altre chiese che rispecchiano la tradizione e l’arte napoletana , sono sicuramente la chiesa di Santa Chiara , quella del Duomo e la Certosa di San Martino . La chiesa di Santa Chiara , è la più grande e affascinante basilica gotica di Napoli, pur rimaneggiata con interventi barocchi e danneggiata dai bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale, che  presenta la sua impostazione originaria insieme a notevoli opere d’arte come un sepolcro monumentale attribuito a Tino di Camaino e resti di affreschi attribuibili a Giotto. Imperdibile inoltre lo splendido chiostro maiolicato, uno dei gioielli nascosti più preziosi della città.

La Cattedrale dedicata a Santa Maria Assunta e sede del rito dello scioglimento del sangue di san Gennaro, spicca su via Duomo con la sua altissima facciata neogotica. L’interno ricco e sontuoso vede convivere diversi stili, su cui domina il barocco, e presenta capolavori di artisti come Perugino, Vasari, Giordano, Santafede, Lanfranco, Domenichino, Ribera. Infine , la Certosa di San Martino è uno dei luoghi più belli di Napoli. La chiesa, a navata unica con sei cappelle laterali, è tra i migliori esempi di arte e architettura barocca con la volta affrescata dal Lanfranco, le transenne di marmo del Fanzago, il pavimento marmoreo di Bonaventura Presti , e molte altre opere di artisti del calibro di Ribera, Vaccaro, Battistello Caracciolo, Belisario Corenzio, Luca Giordano.

Tutti questi monumenti ,  oltre ad avere una forte importanza religiosa ,sono l’emblema della cultura e della tradizione partenopea .

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