E’ il “quarto anno consecutivo con il segno più”, affermano l’Agenzia delle Entrate e l’Abi, che segue la crescita del 18,6% del 2016. Le grandi città con i maggiori rialzi sono Milano (+8,1%), Palermo (+7,9%), Firenze (+7,8%) e Napoli (+7,4%), mentre a Roma l’aumento è del 3% e Bologna è l’unica in calo (-3,3%).
L’Agenzia delle Entrate e l’Abi stimano che il 52% delle famiglie con capofamiglia sotto i 40 anni, non proprietarie di abitazioni, possono accedere all’acquisto, il livello più alto nell’orizzonte osservato (dal 2004). Le giovani famiglie senza case di proprietà sono un milione e 787 mila e hanno un reddito pari a circa il 58% di quello medio nazionale. ” Per larga parte del primo considerato per famiglie non sono state, in media, in grado di poter accedere all’acquisto di una casa finanziato con un mutuo”, si legge nel rapporto. La situazione sarebbe cambiata, “a partire dalla fine del 2016”, con l’indice di affordability che è tornato in territorio positivo su livelli non molto discosti da quelli del 2004-2005.
I mutui ipotecari sono a quota 32,7 miliardi di euro nel 2017, circa 3 miliardi in più rispetto al 2016 (+9,1%), secondo l’Osservatorio del mercato immobiliare residenziale dell’Agenzia delle Entrate e dell’Abi.. Il tasso medio applicato dalle banche è rimasto sostanzialmente invariato (2,38%), come stabile è rimasta la durata media del mutuo, quasi 23 anni. I tassi medi sono quelli fra i più elevati nelle regioni del Sud Italia (2,59%) e nelle Isole (2,53%) e più bassi nelle aree del Nord (2,25% al Nord Est e 2,26% al Nord Ovest). Nel Nord e nel Centro più della metà degli acquisti avviene con l’ausilio del mutuo, mentre al Sud e nelle Isole si ricorre al finanziamento ipotecario solo in 4 casi su 10.