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LE CONCESSIONI AZIENDALI. UN PO’ DI CHIAREZZA. L’OPINIONE DI ERNESTO NOCERA

Tutte le ferrovie del continente europeo, del nord Africa e del medio Oriente  sono raggruppate in una associazione internazionale  che si chiama  U.I.C.  (Union Internationale  des Chemins de fer).

Nella UIC c’è una Convenzione che riconosce ai dipendenti di una ferrovia la possibilità di avere , per sé e i  propri familiari , uno o più passaggi gratuiti  su tutte le reti delle ferrovie  aderenti all’Unione.

La concessione di trattamenti di favore sotto forma di viaggi gratuiti per i propri dipendenti è prassi comune  e antica in tutte , ma proprio tutte ,le ferrovie del mondo

E’ una efficace forma di fidelizzazione del personale e di costruzione di una “comunità “ aziendale  che stabilisce anche un senso di appartenenza ed  di orgoglio per il proprio lavoro .

Il fenomeno ha una motivazione storica : Al loro sorgete le ferrovie ,per la loro complessità tecnica ,potevano essere gestite  solo da persone di una certa cultura  che avessero familiarità col leggere ,lo scrivere e la matematica . A metà dell’800 tali persone erano rare .Ecco perché le aziende tenevano ad accaparrarsele  non solo con buoni salari ma anche con  strumenti premiali.

Quei benefici continuano ad avere quella valenza simbolica  ed a significare l’appartenenza professionale . Per i ferrovieri di tutto il mondo sono un vero “ staus symbol “ e si sa che coi simboli non si scherza .

In realtà tali facilitazioni hanno un uso reale modesto . Ho diretto  per qualche anno un ufficio concessioni FS . La norma imponeva che per rinnovare la concessione bisognava  consegnare il biglietto chilometrico scaduto . Avevamo l’obbligo di esaminarli e relazionare sul loro uso . In gran parte venivano restituiti  vergini o con pochi KM consumati .

Giova a questo punto richiamare qualche nozione di tecnica contrattuale . Quando si apre una trattativa fra sindacati e controparte padronale il “ costo” del contratto viene calcolato conteggiando tutti gli aspetti del rapporto di lavoro .Salario , oneri previdenziali ,ferie e costi delle agevolazioni aziendali . Per dirla m in breve : Se ogni lavoratore costa 1000 euro , 900 se ne vanno per salario diretto ,oneri previdenziali e ferie  e 100  per le agevolazioni aziendali , che sono quindi una forma di salario differito . La loro soppressione impone la restituzione al salario diretto del loro importo , come logica vuole. Insomma ,per dirla tutta, i lavoratori le agevolazioni se le pagano.

Circa i lavoratori del Trasporto pubblico locale ,gli autoferrotranvieri , la questione è regolata da un articolo della legge 1548/31 che tuttora regola tutti gli aspetti del loro rapporto di lavoro . Sul piano degli oneri contrattuali vale  anche per essi  il ragionamento svolto.

I Savonarola della domenica che tuonano sui “privilegi “ dei  lavoratori ignorano la realtà dei fatti .

C’è , ad esempio, una agevolazione comune a tutti i lavoratori :le ferie. Tu stai  a casa per un mese senza lavorare e l’azienda ti paga . E’ un “privilegio”. Che facciamo? L’aboliamo?.

Presso l’opinione pubblica , data  anche la scarsa serietà del sistema informativo che preferisce il tono scandalistico all’approfondimento delle questioni,passa il messaggio che la causa delle crisi aziendali  siano le “pretese” dei lavoratori .

Nei momenti di crisi , in cui più che mai è necessario e obbligatorio puntare sul senso di appartenenza  ad una comunità aziendale  aprire un conflitto con i lavoratori su un aspetto marginale ed ininfluente  del rapporto di lavoro è un grave errore politico.

Il risanamento delle Aziende  ha bisogno di ben altri interventi che quello di creare un conflitto basato sul nulla . Non si può chiedere la collaborazione dei lavoratori prendendoli a sberle.

 

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