La manipolazione di quella che è l’opinione pubblica attraverso i social e tutto ciò che passa attraverso la gabbia dorata del web apportando all’utente, ignaro, le fake news “è una minaccia reale alla stabilità e alla coesione delle nostre società”, sottolineando come ci sono “attori stranieri, e in particolare la dottrina militare della Russia riconosce esplicitamente la disinformazione nella sua strategia di guerra”. Per quanto concerne quelle che è l’informazione pura, sviscerata dalla falsità delle notizie, bisogna adottare delle misure per i social network da Facebook a Twitter che e aiutino a sostenere quella che è definita l’informazione di qualità, nonchè la nascita della prima piattaforma targata Ue per fact-checkers ‘certificati’.
Tra le misure a cui mira la Commissione Ue, i social dovranno controllare meglio il fenomeno del click-baiting, ridurre le opzioni di targeting centrato per il marketing politico, aumentare gli sforzi per chiudere i profili falsie dei troll e identificare i bots che diffondono disinformazione. Inoltre dovrà essere facilitata la valutazione degli utenti delle fonti affidabili e dei contenuti di qualità e messi a punti strumenti per poter segnalare online le fake news, facilitare l’accesso a contenuti che rappresentano punti di vista differenti e consentire ai ricercatori di analizzare le dinamiche della disinformazione sui social e il funzionamento degli algoritmi. L’Europa mira a “orizzontali per rispondere ai fallimenti di mercato che danneggiano la sostenibilità del giornalismo di qualità oltre a misure di sostegno per attività specifiche come formazione giornalistica, innovazione di prodotti e servizi di informazione“. Quindi in un mondo che mira alla purezza dell’informazione nel mondo delle comunicazioni è importante farsi carico degli algoritmi che compongono la rete, pensare a un mondo che cresca nella chiarezza di ciò che si comunica all’altro.