Economia e Welfare

Le famose Pellechielle nel parco nazionale del Vesuvio e i prezzi stracciati per i poveri contadini!

Queste sono le famose Pellicchielle, le più dolce e saporite soprattutto quelle dei comuni vesuviani uniche al mondo. I poveri contadini che si ammazzano di lavoro un anno intero sono costretti a venderle a compratori locali a circa 50 centesimi al chilo. Ho forti dubbi che si tratta di prezzo di mercato o ricatto che si perpetua ormai da anni. Ma questo è niente, tutte le altre qualità di albicocche altrettanto belle e saporite gli dicono che vanno per la fabbrica al prezzo di 10 centesimi alchilo mentre chi vuole mangiarle gli costano circa 2 euro al chilo.. Ora io mi chiedo, il parco nazionale del Vesuvio che potrebbe apporre un marchio e veicolare la vendita come prodotti di qualità se ne fotte altamente, per i sindaci di questi territori è un tema che non gli passa nemmeno dalla mente, uguale la provincia, la Regione, il parlamento. Ma questi poveri cristi chi li deve tutelare? Sapete che l’età media di questi contadini è tra i 65-70 anni? Ed a queste condizioni nessuno andrà mai a sostituirli. È normale che uno si fa il culo per produrre la frutta per un anno intero e lui che vende ci deve rimettere e chi compra probabilmente lavora un mese all’anno e campa tutto l’anno? Ma dove viviamo? Ci sarebbe quslcuno che a livello istituzionale abbia un poco di sensibilità intervenga.Insisto sulle albicocche vesuviane.

Guardate queste foto. Quando portate queste albicocche dal commerciante vi risponde, non li vogliono, se volete lasciarle li prendo solo per la fabbrica che oltretutto in questi ultimi giorni il prezzo è sceso da 10 a 7 centesimi al chilo. Siccome la raccolta ed il trasporto hanno un costo conviene farli cadere per terra. Io non ci credo che le cose stanno veramente così, da sempre in fabbrica ci vanno quelle raccolte per terra o quelle che hanno subito eventi atmosferici, ma prodotto così belli, puliti e con una pezzatura anche oltre la media non ci credo.

Raffaele Savarese

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