Sono uomini che lottano, che affrontano il dolore, la fatica senza mai voltarsi indietro. Sono i membri delle Forze Speciali italiane, uomini che per anni si addestrano, sopportano sacrifici forse mai del tutto ripagati, lontano dagli affetti, pur di portare a termine un lavoro scelto come vocazione, un mestiere che a volte si sopporta non potendo più tornare indietro. Autori di operazioni militari strategiche come la lotta al terrorismo, la liberazione di ostaggi, le incursioni contro obiettivi nemici, le ricognizioni speciali e l’addestramento delle forze di sicurezza di Paesi in cui la stabilità è fragile. Uomini che diventano imprescindibili per la sicurezza del nostro Paese e per quella internazionale. Oggi delle forze speciali italiane fanno parte il 9° reggimento d’assalto Paracadutisti “Col Moschin” dell’Esercito, il Gruppo Operativo Incursori della Marina, il 17° Stormo Incursori dell’Aeronautica e il Gruppo Intervento Speciale dei Carabinieri. Questi reparti vengono integrati da due reggimenti di Forze per Operazioni Speciali in grado di condurre specifiche attività: il 4° Alpini Paracadutisti e il 185° Ricognizione Acquisizione Obiettivi dell’Esercito. Esistono inoltre altri assetti, provenienti da tutte le Forze Armate, in grado di fornire loro supporto operativo. Le “Operazioni Speciali” compiute dai soldati vengono ora raccontate in uno splendido libro fotografico, edito dallo Stato Maggiore della Difesa, che è stato presentato al salone del libro di Torino. Una selezione di immagini esclusive che mostrano un lato inedito di una realtà che esiste, ma che poche volte è stata presa in considerazione dai media . Ma la riservatezza in questi casi è doverosa soprattutto per proteggere questi soldati. Un volume che raccoglie scatti che lasciano col fiato sospeso e ti vien da chiederti se sia mai possibile che degli uomini possano compiere azioni tanto valorose. In “Il Reparto. Passato e presente del 9° reggimento d’assalto paracadutisti Col Moschin” Paolo Palumbo racconta la storia del reparto partendo dal 1917 quando Giovanni Messe diede vita al IX reparto d’assalto, per poi passare al X reggimento arditi e al battaglione sabotatori paracadutisti che venne ribattezzato, a metà degli anni ’70, 9° battaglione d’assalto paracadutisti “Col Moschin”. Mentre in “Incursori oltre la leggenda. Un secolo di storia delle forze speciali della Marina Militare Italiana” Mario Bussoni elogia le gesta degli equipaggi dei MAS, divenuti poi acronimo del celebre Memento Audere Semper coniato da Gabriele D’Annunzio ed approdare all’impresa di Premuda e alla leggendaria X Flottiglia MAS della quale sono eredi gli attuali incursori di Marina che hanno collezionato una lunga serie di missioni all’estero in Libano, Mar Rosso, Golfo Persico, Bosnia, Somalia, Ruanda, Albania, Timor Est, Iraq, Costa d’Avorio, Afghanistan.
Sono immagini fotografiche di uomini votati all’azione, al portare a termine una missione, rischiando la propria vita in nome di un ideale, in nome della propria patria, rinunciando a tutto, sopratutto a vivere.