Dopo le dimissioni avvenute nei giorni scorsi, di Mario Macalli da presidente della Lega Pro, è stato nominato il commissario straordinario. Si tratta di Tommaso Miele, giudice della Corte dei Conti. Quello di Miele è un mandato a tempo: egli, infatti, avrà l’arduo compito di traghettare le 60 squadre di terza serie, verso nuove elezioni che potrebbero avvenire entro il 31 Ottobre. Un compito per nulla semplice, quello di Miele, che si troverà a dover far fronte ad una situazione assai ingarbugliata.
Nel corso delle ultime settimane, vari scandali hanno investito il mondo del calcio. Non da ultimo, quello relativo al caso Catania ed alla compravendita di partite per restare in Serie B. L’indagine di Catanzaro, invece, denominata Dirty soccer e che ha riguardato da vicino il mondo della Lega Pro, potrebbe portare alla riscrittura delle classifiche. In modo particolare, c’è da valutare con attenzione la posizione del Teramo, squadra vincitrice del girone B di Lega Pro, finita nel mirino degli inquirenti calabresi per una presunta combine della gara contro il Savona, che ha permesso, illo tempore, agli abruzzesi, di festeggiare la matematica promozione nella serie cadetta. A trarne vantaggio da tutto ciò potrebbe essere l’Ascoli, finito secondo proprio alle spalle del Teramo. Ascoli, però, che non naviga affatto in buone acque. Una situazione che assume, con il passare dei giorni, il carattere dell’inverosimile, con il bilancio ancora da approvare ed una fideiussione ancora da versare. Sembrerà strano, ma dati gli innumerevoli problemi, la Lega Pro, non ha provveduto a versare la fideiussione da 200000 euro, per ognuna della 60 squadre ai nastri di partenza dello scorso campionato. Una situazione paradossale, che ha portato il presidente dimissionario Macalli a paventare, nei giorni scorsi, la possibilità che il numero delle squadre fosse ridotto. Poi, puntuale, è arrivata la sua lettera di dimissioni, in cui ha chiarito che non si ricandiderà più e che ha terminato la propria esperienza nel mondo del calcio. Perché, viene da chiedersi, non ha fatto un passo indietro quando, da più parti, glielo avevano espressamente chiesto? Perché lasciare la Lega Pro in acque ancora più torbide? Qualcuno, nei giorni scorsi, si è affrettato a dichiarare che i campionati potrebbero subire uno slittamento. A questo punto, sembrerebbe il minimo. Si faccia chiarezza, su tutto, una volta per tutte.
Si azzeri tutto e si cerchi di ripartire, ma con serietà e progetti ad ampio raggio e respiro. Il minimo che si possa fare, se davvero si hanno a cuore la sorti di questo “calcio malato”.