Quindi l’Italia si farà Tedesca,almeno nel sistema elettorale.La mutazione genetica dei grillini,fraticelli in carriera,la nuova vita di Berlusconi e la rivincita di Renzi camminano insieme sia sulla legge elettorale che sul grande errore delle elezioni anticipate. Ma nella palude elettorale chi si salva? Chi sceglie “i nominati” nei collegi e nel listino bloccato? Qualcuno vuole almeno il voto di preferenza nella quota proporzionale?
A fine mattina di ieri il pallottoliere degli emendamenti al Rosatellum si ferma a quota 417.
E’ la giornata delle scadenze, delle carte, del via vai tra la commissione Affari costituzionali della Camera e le stanze dei gruppi. Finché arriva la mossa della giornata: è Beppe Grillo questa volta a gettare il sasso nella palude della diffidenza, dei contatti telefonici riservati, degli incontri extraparlamentari per cercare e trovare il punto di caduta nel processo di germanizzazione del Rosatellum.
Dal blog, il leader dei Cinquestelle lancia la consultazione on line: nel fine settimana, dunque, gli elettori del M5S saranno chiamati a votare il sistema tedesco. Accadrà così che lunedì, quando ci sarà il faccia a faccia tra Pd e M5S, presumibilmente nella sede istituzionale della commissione a Montecitorio e quindi senza Renzi, i pentastellati si presenteranno con il mandato di accordarsi su una legge elettorale di impostazione tedesca. E’ la stessa legge elettorale richiesta da Berlusconi: il messaggio è chiaro e infatti il capogruppo degli azzurri Brunetta dice che “con una legge elettorale approvata con grande condivisione, si può anche andare a votare in autunno”.
L’idea di allargare il consenso sul tedesco anche al M5S ha dunque preso il largo? La votazione sul blog sembrerebbe dare fiato e gambe all’ipotesi di un accordo in tal senso. A questo punto lunedì potrebbe essere davvero il giorno fatale per la legge elettorale che, se venisse registrato un accordo a tre Pd-Fi-M5S, avrebbe a quel punto i numeri per passare anche al Senato.
Ieri scadeva il termine per depositare le proposte di modifica al testo base del Pd. Il M5S, prima della mossa di Grillo, aveva presentato 100 emendamenti ( premio di maggioranza al partito che raggiunge il 40% e più forza ai collegi del proporzionale), e dopo l’annuncio del voto on line ne ha selezionati solo 35: segno che qualcosa è successo in questo pomeriggio.
Gli alfaniani di Alternativa Popolare ne avevano proposti 41 nel nome di due principi “governabilità e rappresentanza”, Mdp aveva chiesto 30 modifiche senza puntare a rivedere la soglia di sbarramento al 5% bensì a favorire le coalizioni (aveva chiarito D’Alema: meglio noi da soli al 3% che con Renzi. Come dire: la soglia di sbarramento si oltrepassa con “l’alleanza per il cambiamento”, in una foto che va da Fratoianni a Pisapia, nei desiderata del leader di Mdp) .
E poi c’erano gli emendamenti di Forza Italia: solo 4 modifiche, di cui due tecniche e due che “tedeschizzano” il Rosatellum. Da notare: il primo dei due emendamenti simil-tedesco è quasi identico ad uno preparato Dario Parrini, che il Pd ha tenuto in serbo fino alla fine, segno anche questo di una convergenza trovata.