Ha optato per un ingresso da star, Matteo Renzi, per inaugurare la nona edizione della sua Leopolda. Musica di fantascienza, in pieno accordo con lo slogan della kermesse di
quest’anno, e poi un bagno di folla tra le migliaia di persone che hanno deciso di prendere parte alla manifestazione simbolo del renzismo. Ed è stato proprio l’ex premier, una volta salito sul palco, a scherzare sulle previsioni degli avversari politici, che parlavano di una Leopolda deserta:”Anche quest’anno alla Leopolda non c’è nessuno”. Dalla platea si è poi levato un coro di sostegno, al grido di “Matteo, Matteo!” e anche in questo caso l’ex segretario del Partito Democratico ha optato per una battuta:”E’ inutile che vi affannate, tanto domani quelli del Fatto Quotidiano scriveranno che state osannando Salvini”. Insomma, un ingresso trionfale, quasi da show-man.
Matteo Renzi non usa mezzi termini dal palco della Leopolda 9 per mettere in guardia dai rischi che il Paese corre, a suo dire, a causa del governo M5s-Lega:”Potremmo romperci l’osso del collo”. Parole che fanno da eco a quelle pronunciate dall’ex ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan, che a sua volta evoca “l’ondata di piena che rischia di travolgerci”. Come riportato da Il Corriere della Sera, Renzi smentisce di voler recitare la parte dei “gufi” ma parla piuttosto di una “lunga traversata nel deserto”. Perché l’ex premier ormai è convinto che il governo sarà di legislatura:”Di Maio e Salvini non romperanno mai, non sfasceranno la coalizione ma il Paese. Perciò dobbiamo attrezzarci per il lungo periodo e la contromanovra e i comitati civici vanno in questa direzione”. I diretti interessati risponderanno alle parole dell’ex segretario Pd?
L’edizione numero 9 della Leopolda è iniziata, Matteo Renzi padrone di casa con diversi ospiti degni di nota. Tra i più importanti Piercarlo Padoan, ex ministro dell’Economia e tra i fedelissimi del senatore di Rignano. E ieri è stata presentata una contromanovra, una risposta al Governo Lega-Movimento 5 Stelle che secondo i diretti interessati “farebbe calare tasse e spread”. Per quanto riguarda il deficit, il deficit nominale previsto è di 2,1 per cento nel 2019, di 1,8 per cento nel 2020 e di 1,5 per cento nel 2021. Numerose le misure in controtendenza rispetto all’attuale manovra gialloverde: dal recupero dei tagli a Ace, Ecobonus, Iri all’abolizione dell’imposta di registro, passando per la riapertura del progetto Casa Italia fino alla cancellazione totale dell’Irap. Nel 2020, inoltre, con la legge d Bilancio ci sarebbe un assegno universale per i figli, compreso per lavoratori autonomi e incapienti.