Povero barone De Coubertain, a cui si deve il ritorno delle Olimpiadi nell’era moderna, si starà rivoltando nella tomba davanti al triste spettacolo che stanno offrendo i Giochi, in un tripudio di doping diffuso, professionisti all’opera in dispregio al dilettantismo, atleti prezzolati che cambiano nazionalità con la stessa disinvoltura con cui si cambia un abito.
L’apice dello scandalo si è avuto con il rifiuto da parte del Dream team statunitense di basket di alloggiare nel villaggio olimpico, per loro una suite da favola, mentre più opportuna sarebbe stata l’espulsione.
Che tristezza e che brutto esempio per la gioventù sana del pianeta, che vorrebbe ancora credere nello sport come ad una leale competizione.