Leuciana è un nome fortemente evocativo. Ricorda l’esperienza di una comunità borbonica industriale dove l’utopia si coniugava per volontà regale con un protosocialismo operaista.
La quindicesima edizione del Festival estivo vivrà ancora una volta nell’incantevole scenario del Belvedere di San Leucio, punto di vista strategico che dalla Reggia di Caserta porta lo sguardo fino al Golfo di Napoli, al Vesuvio, alle isole. Qui si celebrerà anche quest’anno il rito di una manifestazione che porta gli artisti a vivere tutt’uno con il pubblico la profonda emozione di confrontarsi con la storia, l’arte, il paesaggio. Da giovedì 24 a mercoledì 30 luglio il Leuciana Summer Festival, sotto la direzione artistica del musicista Donato Tartaglione, vedrà alternarsi in sequenza Giovanni Allevi, Luca Carboni, Enrico Ruggeri, Noemi, Ron, Samuele Bersani e gli Avion Travel. Tutti i concerti avranno inizio alle 21. Nel corso del Festival, e precisamente dal 25 al 29, si terrà una Violin International Summer School sotto la guida di Jan Dobrzelewski, direttore dell’Alta Scuola di Musica di Losanna.
A fare da accoglienza in tutte le serate i Bottari della Cantica Popolare, mentre il quartetto canoro delle Mille Bolle Blu farà un “promotour” nei giorni precedenti il Festival. E l’ardito progetto borbonico di una Ferdinandopoli urbanisticamente innovativa vivrà in “Volumia”, installazione artistica progettata da Diana Ciufo e curata da Isabella Indolfi per Seminaria. L’opera è dedicata proprio alla città circolare, incompiuta, utopica, che però vivrà e sarà viva per gli spettatori del Festival. Il re di Napoli, infatti, aveva immaginato la sua città alle spalle dell’attuale Reggia di Caserta, ai piedi del Palazzo del Belvedere di San Leucio; essa avrebbe dovuto custodire le speranze di una città migliore in cui coesistessero la vita reale e quella operaia della colonia del re, in cui rivendicare i diritti di uguaglianza e del lavoro, principi fondamentali della società contemporanea. Nascendo da un’astrazione dell’ideale mappa circolare di Ferdinandopoli, “Volumia” sarà come una vera città, abitata dalle contraddizioni dei vuoti e dei pieni, di luoghi eterogenei, vissuti ma anche disabitati, incompleti e sognati. Fatta di tribune, corridoi, specchi e luce, “Volumia” sarà percorribile e permeabile al pubblico; ci saranno luoghi da poter usare, altri nei quali soffermarsi a guardare, altri ancora dove riflettere ed altri ancora per emozionarsi.