Si è tenuta stamattina, presso piazza Cenni, il presidio contro il suicidio nelle carceri, un’iniziativa che ha coinvolto tantissimi manifestanti e ha visto come portavoce il Garante campano dei detenuti Samuele Ciambriello; padre Alex Zanotelli; don Franco Esposito direttore della Pastorale Carceraria; Livio Ferrari del movimento No Prison; Monica Bizaj, presidente dell’associazione Sbarre di Zucchero; Valentina Ilardi, dell’associazione Liberi di Volare onlus e le rispettive associazioni.
Sono state queste le parole del Garante Ciambriello di fronte al carcere di Poggioreale:
“Si continua a morire di carcere e per il carcere, nell’indifferenza generale della politica che tace di fronte a sovraffollamento, malasanità e considera il carcere una risposta semplice a bisogni complessi. Nella nostra regione 2500 persone devono scontare una pena inferiore a 3 anni: per loro chiediamo l’indulto alla politica; inoltre nelle carceri c’è bisogno di un numero maggiore di professionisti che si occupino dei detenuti e sappiano ascoltarli.
Voglio fare un saluto ai diversamente liberi del carcere di Poggioreale. Voi siete 2060, se moltiplicassimo 3 familiari per ogni detenuto avremmo potuto circondare Poggioreale con 6000 persone. Il mondo esterno è contro chi entra in carcere e se ne frega di questo mondo. Su 7397 detenuti in Campania, 1400 sono tossicodipendenti, la metà di loro denunciata dai familiari. Queste persone non devono essere recluse nelle carceri: c’è bisogno di un numero maggiore di misure alternative. È il fallimento di strutture esterne a cui la risposta diventa il carcere. La politica non pensi al consenso: sul carcere si deve applicare la Costituzione, deve essere un’estrema ratio. Più misure alternative al carcere. Liberi tutti e dignità nelle carceri, a partire da Poggioreale!”