“Ho deciso di accettare la sfida lanciata da Valeria Valente, perchè credo che un’altra Napoli sia possibile“. Forte, determinata, sicura di sè. Cosi, ai nostri taccuini, la professoressa Lida Viganoni, ex rettrice dell’Università “L’Orientale” di Napoli(dal 2008 al 2014) e capolista di NapoliVale, una delle liste civiche in appoggio alla candidatura di Valeria Valente a sindaco di Napoli.
Una candidatura fortemente voluta dalla stessa Valente, che ha deciso di puntare su volti noti della società civile, tra cui anche quello della Viganoni, professoressa ordinaria di Geografia presso il Dipartimento di Scienze Umani e Sociali della stessa Università L’Orientale diNapoli.
Professoressa Viganoni, cosa l’ha spinta ad accettare la candidatura nella lista NapoliVale a sostegno di Valeria Valente?
“Ho a cuore le sorti della città di Napoli, per cui desidero offrire il mio contributo, le mie competenze, la mia esperienza, la mia professionalità, alla vita civica di questa città. Ritengo che la candidata Valeria Valente, sia un punto di riferimento importante per quella che è la mia voglia di impegnarmi”.
Perchè, a suo giudizio, i cittadini di Napoli dovrebbero scegliere proprio Valeria Valente nelle elezioni comunali del 5 giugno prossimo?
“Per una serie di ragioni. La prima ragione sta nel fatto che la candidatura di Valeria Valente, rappresenti una candidatura in opposizione al sindaco di Napoli, Luigi De Magistris, che in questi anni ha ampiamente deluso una buona parte della città e certamente la mia persona. E’ una candidatura in opposizione anche a quella di Lettieri, che in questi cinque anni di opposizione, non ha operato come mi sarei aspettata. Valeria Valente è una persona che conosco e che stimo e che gode di tutta la mia fiducia. Penso che abbia capacità e competenza da mettere al servizio della città. E’ una donna giovane e determinata ed ha ottime idee. Sono convinta che sarà in grado di fare molto per questa città, a partire dalla squadra, che dovrà essere all’altezza del governo della città. Una città molto complessa, che ha accumulato nel corso del tempo ritardi enormi nei confronti di altre città europee e del Mediterraneo. Una città che si è fatta sfuggire tutte le opportunità e le occasioni che nel corso di questi anni si sono manifestate(basti pensare al Forum delle Culture). Le occasioni ci sono state, altre città le hanno saputo cogliere, Napoli no. Credo che Valeria Valente si saprà muovere in questa citazioni. Ritengo inoltre che questa città abbia bisogno di un sindaco che sia in grado di dialogare, non di un sindaco che sia contro tutto a prescindere. Un sindaco che abbia bisogno di dialogare a livello locale e nazionale. Questa è una città che ha tante emergenze e che ha bisogno di essere sostenuta per poter uscire dal degrado nel quale vive da moltissimo tempo. Mi fermo qui, ma potrei continuare a citare tutte quelle che sono le emergenze di questa città, che sta scivolando su un piano inclinato. Vorrei per questo, dare il mio modesto contributo per arginare questa discesa. Proviamo a risalire”.
Quali dovranno essere i provvedimenti da attuare subito, nei primi cento giorni di governo?
“Bisogna innanzitutto costruire la squadra di governo, su cui Valeria Valente dovrà immediatamente operare, perchè la squadra di governo è importante. Questa città ha moltissime risorse. Non solo le risorse legate alla bellezza ed al patrimonio, ma le risorse umane che sono disponibili a collaborare con questa città e che dovrebbero essere ben considerate. Credo che Valeria lo farà, quando andrà a formare la squadra. Bisognerà cominciare subito con gli interventi più urgenti, che significano vivibilità, ripristino del decoro, mobilità, sicurezza. Queste, a mio avviso, sono tutte emergenze. Bisognerà poi mettere in campo quelle azioni che possano mettere in grado Napoli di creare lavoro per i tanti giovani che cercano lavoro, non solo lavoro in generale, bensì lavoro qualificato. Certamente le emergenze sono tante ed è difficile davvero individuare qualche prioritià, perchè tutte costituiscono priorità. Siamo immobili da troppo tempo. La città è ferma. Le altre città corrono, mentre Napoli è ferma. Abbiamo perso tutti gli appuntamenti con la innovazione, con la trasformazione, con il miglioramento della qualità della vita. Tutte le abbiamo perse, quindi ritengo che tutte costituiscano emergenze. Certamente, il primo punto è la formazione di una squadra che possa essere all’altezza di collaborare con il sindaco su tutti i fronti. C’è un lavoro gigantesco da fare e certamente da solo, non lo può fare nessuno, a meno che non si segua la logica del lasciar fare. Ed allora nella logica del lasciar fare, dell’anti politica e del populismo, si può anche non fare nulla. Ovviamente, questa è una logica nella quale io non mi riconosco…”.