Il corpo d’occhio di piazza Carlo III invasa da una folla festante e rispettosa è stato sensazionale, le immagini hanno girato per il mondo, con le riprese delle più importanti televisioni, ma anche con gli scatti e i filmati postati da tanti cittadini comuni che dall’interno hanno documentato l’evento. E anche questa è una rivoluzione nel campo dell’informazione e della comunicazione.
Mentre la stampa “ufficiale” dall’esterno riprendeva, ovviamente con qualità e perfezione di ripresa, ciò che stava avvenendo, nello stesso tempo i social network davano un resoconto “non ufficiale” ma dall’interno, vissuto veramente, autentico e spontaneo, attimo dopo attimo. Due informazioni cominciano a confrontarsi in ogni evento, un doppio canale che permette a chi sta a casa di seguire dentro e fuori ciò che accade. Si percepiscono le emozioni, a volte le difficoltà, le attese, gli entusiasmi di chi sta dentro l’evento, si hanno invece le vedute d’assieme, il senso globale dell’accadimento, il prodotto ben confezionato che la stampa ufficiale dall’esterno riesce a proporre. Sono due percorsi informativi che si sviluppano in contemporanea, utili entrambi, addirittura necessari perché complementari.
I fedeli vogliono bene a Papa Francesco, lo hanno atteso trepidanti conquistando un posto strategico a partire da molte ore prima dell’orario previsto. Ci si aspettava che il Pontefice lanciasse le sue accuse sul degrado del nostro territorio. E il Papa lo ha fatto. Poche, ma significative ed essenziali parole. Ha alzato il suo monito contro l’illegalità, con tutta la sua forza, che oggettivamente è tanta. La “terra dei fuochi”, la parte che vuole riscattarsi, sa di avere un grande alleato, quel Francesco che riesce difficile non amare, per la sua capacità di attrazione carismatica, per il suo porsi da persona buona e giusta, ma anche ferma nelle sue condanne non tanto verso chi ha sbagliato ma soprattutto verso chi continua a perpetrare malvagità. Tanta folla, comunque. E il piano sanitario ha funzionato.
Certo, qualche malore c’è stato, ma era stato preventivato, rientra nelle statistiche consolidate. Ma fortunatamente l’ospedale casertano non ha dovuto mettere in atto il suo piano di emergenza, tutto è stato gestito quasi nella routine. Alla fine, restano nella memoria i volti dei fedeli, il loro abbigliamento, la loro allegria documentati dai social network, restano le splendide immagini del palco papale davanti al capolavoro vanvitelliano sui network internazionali. Resta il sogno avverato di questo elicottero papale che sorvola la città, ripreso e documentato da operatori professionali ma anche da tanti operatori improvvisati. E Caserta ringrazia per tanta visibilità e per tanta corretta promozione di una “grande bellezza” qual è la Reggia. A qualcuno è venuto in mente il terzo episodio di “Mission impossible” per la congiunzione tra il Palazzo Reale e il vertice del clero. Il cinema a volte anticipa la realtà. Ma a dare ancor più risalto alla folla sono stati i fedeli, una grande folla autenticamente festante che nessun film può costruire.