Sorpresona al box office italiano: L’Immortale stravince nel giorno del suo debutto in sala, incassando ben 602mila euro, una cifra pazzesca per un giovedì, e portando in sala ben 87mila persone. L’Immortale per Marco D’Amore è il primo film da regista, dopo alcuni episodi di Gomorra 4. In questo film, Ciro Di Marzio di Gomorra, ha messo un po’ della sua storia, una storia di come Ciro bambino è diventato Ciro l’Immortale.
Dopo il colpo di pistola che gli ha sparato Genny Savastano, il feroce boss, nonostante sia stato buttato in mare e sia sprofondato nelle oscure acque del Golfo di Napoli, non è affatto morto, come racconta questo film in sala dal 5 dicembre con Vision Distribution. Un’opera che pesca anche nell’infanzia del futuro boss nato, come si sa, durante il terremoto del 1980, segnando un ponte di collegamento tra quarta e quinta stagione di Gomorra(prevista, tra l’altro, solo per il 2021).
Il film parte dal 1980, quando la terra trema e si sente appunto il pianto di un neonato ancora vivo, ovvero Ciro di Marzio, salvato solo all’ultimo minuto, da qui il suo soprannome: l’Immortale. Poi si passa alla gelida Riga odierna: il boss è esiliato in Lettonia, nel Baltico, dove sta cercando di mettere in piedi un traffico di cocaina con nuovi compagni di viaggio. ‘L’immortale’, oltre a dare voce alle pistole, non manca anche di dedicare tanto spazio all’infanzia di Ciro, che viene interpretato da Giuseppe Aiello bambino di 11 anni.
“Questa è una storia piena di conflitti e mistero – ha detto Marco D’Amore – e soprattutto di paura.
Mi ricordo che un giorno un famoso criminale mi disse: “L’errore più grande che fa chi ci osserva da lontano è pensare che non abbiamo paura”. Credo che sia il sentimento che connota tutti personaggi di questa storia, paura di sopravvivere, paura di non farcela, paura di essere uccisi.
“L’immortale”, spin-off cinematografico della saga tratta dal best seller di Roberto Saviano, sull’infanzia e l’educazione criminale del personaggio che interpreta, Ciro Di Marzio. Ieri alle 20, era al cinema Metropolitan per presentare la pellicola in tutte e sette le sale, già prenotate fino all’ultima poltrona, presente anche il resto del cast.
A cura di Riccardo Pollice