Più di 6mila condanne a morte, per impiccagione, decapitazione e defenestrazione, dal 2014 da parte dell’Isis .
Dall’annuncio del califfato a guida del ‘califfo’ Abu Bakr al Baghdadi, , l’Ondus ha documentato 6.209 esecuzioni capitali inflitte dall’Isis in Siria a civili, miliziani rivali, soldati governativi. Dei 6.209 uccisi dalla “giustizia jihadista” in 55 mesi, 3.691 sono civili tra cui bambini, e 180 donne. Le regioni coinvolte sono quelle investite dal 2013 a oggi dalla presenza dell’Isis: Dayr az Zor, Raqqa, Hasake, Aleppo, Homs, Hama, Damasco, e la zona rurale di Damasco.
L’Ondus ha contato 930 vittime tra gli arabi sunniti di cui oltre 200 membri della tribù Shaytat, e 223 curdi; 467 membri di al Qaida, fazione rivale dell’Isis; 691 membri dello stesso Isis accusati di “spionaggio” e “tradimento”; 1.358 militari governativi siriani e miliziani sciiti lealisti, tra cui Hezbollah e Pasdaran iraniani.