Flavia Piccinni, ci fa conoscere Caterina, studentessa di farmacia nello “Sbaglio”, grande giocatrice di scacchi. E’ una studentessa mediocre, ma da giocatrice qual’è sa sempre condurre i propri avversari dove vuole davanti alle sessantaquattro caselle, Caterina è priva di insicurezze, accetta le partite della vita, in cui viene mossa come una pedina. Caterina ha un solo grande sogno quello di divenire una giocatrice di scacchi e invece, per volere della famiglia che gestisce un ‘antica farmacia, si ritrova a studiare una materia lontana dal suo mondo, da ciò che vorrebbe divenire ed essere. Ha una grande amica con cui spesso si ritrova in centro alla sua stanza, distesa sul tappetto a parlare di scacchi, dei suoi sogni, e dell’orrore per gli esami di farmacia, di chimica da affrontare. La vita, la porta a prepararsi per le Olimpiadi. Il libro infatti inizia con la parte conclusiva di una partita a scacchi, su cui Caterina non ha dubbi su come andrà la partita, sa i meccanismi delle trappole, conosce il campione di scacchi Morphy, la capacità di vincere, e il coraggio di resistere anche in situazioni disperate. Lo stesso coraggio che manca a Caterina nella sua vita, per affrontare la sua famiglia che la vuole a tutti i costi una farmacista, per affrontare il fidanzato che non ama ma che invece piace alla sua famiglia, per abbandonare lo studio di una materia che non sente sua e diventare finalmente ciò che vorrebbe essere: una scacchista che gioca a scacchi.