Ci sono luoghi in cui il silenzio della notte è rotto soltanto dal rombo dei motorini dei ragazzi che controllano la zona, dalle loro voci insistenti. Qualcun altro, tra quei palazzi, alza il volume della televisione. Il silenzio ha la voce e il ritmo della paura.
In quegli stessi luoghi, qualcun altro, imbraccia una chitarra e canta la non rassegnazione, la “resistenza”, come dice. Un ostinato scrittore straccia la quiete del quartiere con una delle tante storie di vita che la sua penna racconta caparbia, mai stanca.
È una notte come tante, a Forcella. San Gennaro, come sempre, tiene gli occhi al cielo per non guardare, non giudicare.
Alla Biblioteca “Annalisa Durante”, quei musicisti e il raccontastorie, padrone di casa, ridanno voce alla speranza e ai sogni della ragazzina utilizzata come scudo dalla violenza della malavita.
“Lo Spicciafaccende”.
Fa tutto e non fa niente, soprattutto fa ammore! Si chiama Mario, terrone emigrante, protagonista, nella sua Castellammare di Stabia, dell’ultimo lavoro letterario dello scrittore conterraneo Tonino Scala.
È una serata di reazione, di cultura e musica.
A condurre l’evento è Stefania Spisto, presidente dell’Associazione “Il Quaderno”, anche casa editrice del titolo proposto al pubblico, la quale apre la strada all’attore Rosario D’Angelo e alla lettura di alcuni estratti dal romanzo-giallo.
A coordinare la manifestazione è l’associazione “Venti di speranza”, di Daniela Metitiero e Davide D’Errico, i quali, in apertura, ricordano la morte della piccola Annalisa, come dei tanti ragazzi dei quartieri difficili di Napoli. Il padre, Giovanni, stringe forte a sé le emozioni in prima fila, attento a non lasciarsi vincere da esse.
L’autore resta in platea, tra i lettori, sinonimo di una vicinanza al suo pubblico, ai suoi amici, poco diffusa negli ambienti letterari moderni, troppo spesso zeppi di protagonismo e vanità. Si gode le eleganti e struggenti note de “La Maschera”, la loro qualità di scrittura e rivisitazione della canzone classica partenopea. Si mischia alla gente nella festa generata dalla voce impeccabile di Patrizia Spinosi e Carlo Faiello (e la sua band).
Infine, prende, in un turbine di emozioni, la parola e racconta di Mario, lo Spicciafaccende, della sua città e le contraddizioni che la contraddistinguono, evidenziando l’amarezza del suo amore per una terra adorabile e dannata, “vergine e puttana”, paradiso e oblio. Quello che si presenta è uno Scala rinato, gioioso nei suoi versi e nella sua scrittura scorrevole, semplice, chiara e onesta, come sempre.
Sottolinea il valore benefico della manifestazione, l’intero ricavato della serata, infatti, verrà devoluto all’acquisto degli scaffali per la Biblioteca, evidenzia l’importante risposta di pubblico a dispetto della paura. Gli fa eco l’Assessore alla Cultura della città, Nino Daniele, desideroso di portar, finalmente, luce e speranza nel quartiere Forcella.
“Spazio Comunale Piazza Forcella vuol significare restituire questo storico quartiere di Napoli alla città, alla gente perbene, ai ragazzi di speranza, come lo era Annalisa, come tanti ancora nascono ogni giorno tra le mura di queste strade. La Biblioteca Durante è un esempio di come il muro che separa i presenti dalla strada appena fuori, accompagnata da eventi di cultura come quello di questa sera, possa essere abbattuto prima o poi”.
Una poesia dello scrittore saluta i presenti.
Ma la festa è irriverente, quasi scostumata, non vuole e non sa aver fine. Ed eccoli, gli artisti, di nuovo sul palco, questa volta tutti assieme, nessuno schieramento o formazione. Ognuno imbraccia il suo strumento, Patrizia Spinosi scalda la voce e la platea.
È “resistenza”, occupazione. È speranza. È cultura, l’unica vera voce percettibile tra il chiasso coperto dalla tv nelle case.