Lo Stato dovrà risarcire ben 400mila euro alle eredi di una donna di Arzano (Napoli) che 26 anni fa , nel 1992, contrasse l’epatite C in seguito a una trasfusione di sangue infetto. È quanto stabilito dal Tar Campania che, confermando la sentenza di primo grado del Tribunale di Napoli, ha condannato il ministero della Salute al risarcimento di tale somma. La donna – secondo la ricostruzione fornita da fonti della difesa – venne ricoverata in una casa di cura di Napoli dove li fu sottoposta alla somministrazione di sacche di sangue. In seguito a tali trattamenti sarebbe stata infettata da HCV epatite virale di tipo C.
La commissione medica del Ministero della Difesa di Napoli dopo l’istanza presentata dalla stessa donna ha preso coscienza che nel 2004 vi è stata causalità tra le emotrasfusioni praticate e l’epatopatia da virus C. Successivamente, all’aggravamento di questa patologia il 9 novembre 2005 la donna è morta. I suoi eredi nel 2006 hanno provveduto a denunciare il fatto.