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L’OMS: “A CAUSA DEL VIRUS INTERROTTI I SERVIZI PER LA SALUTE MENTALE IN TANTI PAESI”

La pandemia da Covid-19 sta avendo un forte impatto non soltanto sul settore economico, di cui si discute molto, ma sta lasciando il segno anche nella vita quotidiana, quindi di tutti i giorni, delle persone ed in particolar modo sulla loro psiche.

Non a caso l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ad inizio ottobre ha lanciato l’allarme affermando che nel 93% dei paesi del mondo sono stati bloccati i servizi di salute mentale per via del Covid-19.

Tale dato, emerso dall’indagine condotta dall’Organizzazione stessa, sposta i riflettori su questo nuovo aspetto. In un mondo caratterizzato da una società in cui la frettolosità è all’ordine del giorno, per la prima volta ci si è fermati. In un mondo in cui le nostre vite sono diventate prive di forma e di espressività, dunque piatte, piatte come gli schermi dei cellulari che sono diventati i nostri compagni di vita, il guardarsi negli occhi reciprocamente ha costituito una sorpresa perché ormai non era più un’abitudine.

In questo contesto ogni singola persona non ha più il totale controllo sulle proprie azioni, perché è consapevole del fatto che c’è un nemico invisibile, chiamato virus, e che resta un avversario che non si può affrontare fisicamente, ma che colpisce quando si abbassa la guardia.                                                                                                                             L’unico luogo sicuro che ha fatto da rifugio è stata la propria casa.

Questa situazione è stata occasione per restituire vita ai ricordi, tra vecchie foto e lettere impolverate, in cui si spera sulla memoria. Tuttavia numerose persone hanno vissuto questa fase da sole o comunque avvertendo un forte di senso di smarrimento: il distanziamento sociale e le scene da guerra dei militari intervenuti per il trasporto delle vittime sono rimaste impresse nelle loro menti.

Di conseguenza bisognerebbe incentivare iniziative come quella del numero verde di supporto psicologico attivato in Italia dal Ministero della Salute e dalla Protezione Civile il 27 aprile: tutti i giorni, ventiquattr’ore su ventiquattro, professionisti e specialisti sono pronti a rispondere al telefono per le richieste di aiuto.

L’unico elemento che colma le distanze diventa in questo modo la voce, che diventa relazione ed allo stesso tempo vicinanza quando la vita è minacciata.

Ci si augura però che non ci siano più anziani o bambini che si sentano lontani dagli altri perché mentre la distanza è solo uno spazio fisico che può essere annullato, come già detto dalla voce in una semplice telefonata, la lontananza invece è basata sul sentimento ed è frattura dell’anima.

Per questa ragione bisogna avere tanta consapevolezza della pericolosità del virus quanta forza nel riscoprire il sapore dei legami.

A cura di Antonio Simeoli

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