Semplificazione, personalizzazione e monitoraggio dell’efficacia degli interventi: questi i capisaldi della nuova strategia del Governo a favore dei cittadini più svantaggiati contenuta nella legge delega approvata il 14 luglio alla Camera. Se ne è parlato a Roma, presso la sede del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali di Via Veneto, per illustrare le modalità di funzionamento del Sia, insieme con gli aggiornamenti sugli altri interventi previsti per contrastare il fenomeno della marginalità estrema e dei senza dimora, la povertà educativa e alimentare, la povertà dei disoccupati.
“Per la prima volta nella storia del nostro Paese abbiamo un piano di intervento integrato che mette a sistema i diversi attori e strumenti dedicati ai cittadini più bisognosi”. È il commento del Ministro Poletti che riassume così il senso della riforma, evidenziando il cambiamento radicale di approccio rispetto al passato. “Non più una serie di misure frammentarie e scoordinate – ha dichiarato il Ministro – ma un quadro d’intervento unitario fondato su una misura universale finalizzata a sostenere l’attivazione dei cittadini su percorsi personalizzati di emersione dallo stato di bisogno”.
Con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del Decreto interministeriale che interviene su questa materia, il SIA, già sperimentato in dodici città italiane, è stato completamente ridisegnato e viene esteso, a partire dal 2 settembre, a tutto il territorio nazionale.
“È di fatto una misura ponte, un’anticipazione del reddito d’inclusione – ha spiegato Poletti – che sarà operativo a partire dal 2017, dopo l’approvazione della legge delega per il contrasto alla povertà da parte del Senato. Non è una misura assistenzialistica, abbiamo posto la condizione che ci sia la partecipazione a un percorso di accompagnamento per far uscire la persona o il nucleo familiare dalla situazione di emarginazione. In tutti gli interventi cerchiamo sempre di fare un’operazione che prevede il sostegno al reddito, l’inclusione e l’attivazione”.
Alla conferenza stampa ha preso parte anche Raffaele Tangorra, Direttore Generale per l’inclusione e le politiche sociali del Ministero. “Sulla base delle risorse disponibili – ha sottolineato Tangorra – non è possibile coprire tutta la platea delle famiglie con almeno un figlio minorenne o disabile, ovvero donna in stato di gravidanza, e ISEE inferiore a 3.000 euro. L’adozione di una scala di valutazione multidimensionale del bisogno permetterà comunque di raggiungere i più bisognosi, superando un approccio categoriale”.
Le risorse che la Legge di Stabilità 2016 assegna al Fondo nazionale per la lotta alla povertà ammontano a un miliardo di euro. “Cercheremo – ha concluso il Ministro Poletti – di ampliare l’area delle risorse disponibili a livello nazionale e regionale per rendere più omogeneo l’intervento sul territorio. Il mio obiettivo per l’anno prossimo è quello di raddoppiare le risorse del Sia, che per quest’anno sono 750 milioni, per arrivare progressivamente a coprire, con il reddito di inclusione, l’intera platea potenziale di un milione di minori in povertà assoluta. Avere uno strumento permanente è molto importante – ha aggiunto – stiamo costruendo un’infrastruttura che svilupperemo con un monitoraggio costante”.
Nei prossimi giorni sul sito del Ministero sarà pubblicato l’avviso pubblico per finanziare il rafforzamento dei servizi e gli interventi collegati al SIA da parte dei Comuni.