ultimissime

Lucia Fortini, ospite di Samuele Ciambriello. L’assessore: “Sto pagando oggi un debito maturato in 6 anni. Un piccolo miracolo”

“Quando mi sono insediata ho trovato un debito di circa 180 milioni di euro. Una cifra spaventosa .Dal giorno del mio ingresso in Regione, ho pagato già il 40% di questa somma ed in particolare, al comune di Napoli, abbiamo liquidato 14 milioni di euro. Ritengo che, la Regione non potesse fare di più e che forse sia stato un vero miracolo, poiché sto pagando oggi un debito maturato in 6 anni. Per il 2016 abbiamo provveduto a liquidare tutta la quota di nostra competenza, ciò a dimostrazione del fatto che la  Regione quello che deve fare lo sta facendo”.

E’ la dichiarazione dell’assessore all’Istruzione, alle Politiche Sociali e allo Sport della Regione Campania, Lucia Fortini, intervenuta in uno speciale del giornalista Samuele Ciambriello dedicato ai minori a rischio.

L’assessore, ha parlato del progetto, approvato lo scorso 29 giugno “Scuola Viva” che prevede l’apertura pomeridiana degli istituti scolastici nelle zone più fragili di Napoli, con l’obiettivo di arginare la dispersione scolastica ed “intercettare” i minori a rischio, finanziato per il triennio 2016-19 con l’erogazione di 50.000 euro l’anno per ciascuna delle scuole partecipanti. ‹‹Sono tantissime-dichiara la Fortini- le proposte progettuali pervenute agli uffici regionali in risposta al nostro avviso. Puntiamo ad una scuola che mira all’innalzamento delle competenze, che favorisce i percorsi di alternanza scuola lavoro per combattere la dispersione scolastica.  Al tempo stesso vogliamo una scuola che si apra al territorio, alla cittadinanza tutta, quale presidio di legalità che coinvolge tutte le reti del territorio, a partire anche dal tessuto familiare››.

Un dossier che ha puntato l’attenzione sugli adolescenti a metà delle “zone rosse” di Napoli, spesso abbandonati al loro destino, coinvolgendo nel dibattito attori sociali che questo destino provano a cambiarlo.

‹‹L’esperienza dalla quale provengo- afferma Don Tonino Palmese- è l’esperienza professionale. Dobbiamo fare il tentativo di elaborare  una sorta di piano Marshall per abituare i nostri ragazzi ad avere la mani capaci di costruire, capaci di imparare e di riparare. Se le mani non vengono finalizzate a questi saperi è chiaro che faranno tutt’altro››.

Ad arricchire il dibattito anche Ciro Corona, presidente cooperativa “R-esistenza Anticamorra” che racconta la sua esperienza  in una zona delicata. ‹‹Paradossalmente Scampia, in questo momento storico è uno dei territori più felici, ed è,  ad oggi  “orfano di camorra”. Non c’è più quel modello vincente, non si  riesce più ad affascinare come prima i ragazzi, e questo significa che la rete associativa, si parla di Scampia come il più grande laboratorio sociale d’Europa, comincia a raccogliere i frutti che ha seminato per 30 anni››.

Povertà, misure educative, camorra, investimenti nelle politiche sociali, tutoraggio, scuola, reinserimento lavorativo e beni confiscati. Sono i temi affrontati in una discussione attenta ed analitica che ha acceso i riflettori sulle problematiche sociali, attraverso interventi e testimonianze di personaggi protagonisti del riscatto che operano giornalmente in un tessuto sociale delicato, come anche Lidia Ronghi, presidente dell’associazione “Il Quadrifoglio”, che sottolinea la necessità di fare rete e di una continuità progettuale degli interventi, e Giovanni Laino, presidente dell’associazione “Quartieri Spagnoli”.

“La condizione dei minori- dichiara Laino- rispecchia una crisi strutturale che questa città vive da diversi anni. Le politiche pubbliche riescono ancora a fare poco. Il terzo settore dovrebbe fare autocritica”.

 

 

Potrebbe piacerti...