Domani si decideranno le sorti del Sindaco di Napoli, Luigi De Magistris. Per il primo cittadino le prossime ore saranno cruciali, lo saranno per il suo progetto politico e per il futuro della città. E’stabilita per domani, infatti, la camera di consiglio, che dovrà decidere che fare in merito al ricorso presentato dal Ministro degli Interni e due associazioni napoletane. Facciamo un salto indietro. Lo scorso 30 ottobre il sindaco fu reintegrato dal Tar, a seguito del provvedimento del Prefetto, che aveva deciso di sospenderlo, in base ai dettami della legge Severino. De Magistris, infatti, era stato condannato in primo grado per abuso di ufficio, ai tempi della sua carriera di magistrato. Il 30 ottobre, però, il Tribunale amministrativo della Regione Campania, aveva deciso di accogliere il ricorso presentato dallo stesso sindaco e De Magistris è tornato a Palazzo San Giacomo .
Decisione questa, che da subito ha creato una lunga polemica. Da un lato i fedelissimi del Sindaco e i suoi sostenitori hanno gioito della decisione del Tar, affermando che giustizia finalmente fosse stata fatta. Dall’altro, invece, la parte di elettorato lontana dal primo cittadino, non ha accettato questo reintegro. Così due associazioni cittadine, hanno deciso di fare ricorso alla sospensiva indetta dal Tar. Anche il Governo ha scelto di schierarsi contro il reintegro del primo cittadino partenopeo e l’ha fatto con un appello presentato dal Ministro degli Interni, Angelino Alfano e il Prefetto di Napoli. Alfano qualche giorno fa aveva così commentato questa decisione: «Il caso De Magistris dimostra come la legge Severino non regga bene davanti a un giudice amministrativo. La legge non funziona e va cambiata, al di fuori delle ideologie occorre fare considerazioni di buon senso prima che facciano altre vittime innocenti». De Magistris, dal canto suo, aveva così commentato l’appello del Governo: «Ritengo che sia un appello curioso, un tentativo che mira esclusivamente a togliere il sindaco di Napoli dalla poltrona. Ricordo che la questione di legittimità costituzionale non può essere toccata».
Domani, i giudici della terza sessione, presieduta da Pier Giorgio Lignani, apriranno la discussione in merito al da farsi. Si deciderà, così, se accogliere o meno il ricorso del Ministro degli Interni. Ricorso, che se accettato, comporterà nuovamente la sospensione del sindaco. Il verdetto dovrebbe arrivare in tempi strettissimi, entro due giorni, infatti, si dovrebbe arrivare a una decisione sulle sorti di De Magistris. Qualora il sindaco dovesse essere sospeso per la seconda volta, il vicesindaco Tommaso Sodano, tornerà a investire la carica di primo cittadino. Se così fosse questa sentenza, potrebbe creare grosso scompiglio all’interno del Consiglio Comunale, che potrebbe scegliere di mobilitarsi per arrivare alle elezioni anticipate, come già una parte dell’opposizione, accennava di fare, durante la prima sospensione. In caso contrario il sindaco siederebbe ancora sulla sua poltrona, concludendo il mandato e portando, così a termine i lavori da lui cominciati.