Si chiama “Involution”, l’ultima personale dell’artista Luigi Guarino, l’artista delle dicotomie esistenziali e dei “dispersi” , di maschere raffiguranti la contemporaneità, ma anche regista di un dialogo tra microcosmo (l’uomo) e macrocosmo (l’universo) in Eternal Void. Come spiegano i curatori della mostra: “Guarino pittore, scultore, poeta irriverente e apparentemente disilluso. Guarino artista ormai completo, va in scena con una nuova rappresentazione grottesca delle contraddizioni contemporanee. Il suo stile, graffiante e graffiato, corrisponde sempre più a una satira feroce, senza essere privo di elementi salvifici. Quasi graffittista in una città invisibile, nascosta nella coscienza collettiva, l’artista dell’essere umano denuncia tutto, vizi e ipocrisie, prevaricazione e violenze, ma la sua resta una narrazione corale, quasi a suggerire che una via di fuga è ancora possibile. Oggi Luigi Guarino sfodera dicotomie spigolose, taglienti come la constatazione di una amara verità”. Guarino, è definito dai critici un espressionista astratto, l’ immagine creata non è il gioco dei colori per rappresentare la superficie, ma è il peso e l’equilibrio della composizione, gli elementi hanno una presenza solida e vigorosa. Nel suo sviluppo di creazione, davanti al problema della combinazione forma-figura, sfondo-paesaggio, il suo interesse è risolvere il problema della strutturazione dell’immagine, senza usare lo sfumato o usandolo poco, ma dando forza al complesso d’insieme. In conclusione la pittura di Guarino non sopprime il disegno, ma rimpiazza il gesto lineare con il tocco di colore, lui arriva comunque alla conservazione della consistenza degli oggetti, alla materialità dei volumi. Egli stesso ama dire: “la luce, l’aria ha uno spessore, io sono un meridionale che ama il sole e so che sprigiona raggi sugli oggetti e li fa percepire nello spazio”.Saranno le sale del Museo Minimo di Fuorigrotta, , ad ospitare, da martedì 10 a lunedì 30 ottobre , la mostra.