La Deputata Virginia Villani, che si è subito attivata per andare a fondo sull’origine del rogo e le sue cause, insieme al Consigliere Regionale Michele Cammarano lanciano un appello: “Servono più controlli sul rispetto delle norme e contro gli atti scellerati di chi vuole avvelenare il nostro territorio”.
“Ancora una volta il cielo dell’area industriale di Sarno si colora di nero, coperto da una nube che rischia di essere dannosa per la salute dei cittadini. Non è accettabile quello che succede in questo territorio: iun attesa che la Magistratura faccia il suo corso e trovi i responsabili di questo rogo o ne accerti le cause, dobbiamo chiederci chi ci salverà dall’inquinamento che stiamo respirando in queste ore. È necessario mettere in campo maggiori controlli nell’area industriale di Sarno: si sta paventando un danno ambientale senza precedenti e il rischio incolumità per i cittadini del comprensorio è troppo alto – dichiarano la Deputata Villani e il Consigliere Cammarano – Dopo l’ennesimo incendio nella zona industriale, che segue quello del 12 marzo 2020 alla PRT, sembra evidente che la situazione stia degenerando. Bisogna fare attenzione che tutte le attività del territorio rispettino le leggi e i parametri previsti nella normativa antincendi. Inoltre, è necessario mettere in campo le opportune verifiche per riuscire a garantire la sicurezza dei cittadini e la tutela dell’ambiente”.
“L’area industriale di Sarno è abbandonata a sé stessa ed è terra di nessuno: qui non si vive ma si sopravvive tra i miasmi che provengono dal sito di stoccaggio che si trova in via Ingegno, gli incendi, il degrado e lo sversamento illecito di rifiuti da parte degli incivili! Uno scenario decadente e pericoloso dal punto di vista ambientale. A Sarno, la salute dei cittadini non si è affatto tutelata” – dichiarano i due rappresentanti istituzionali del MoVimento 5 Stelle “Abbiamo già interessato del problema il sottosegretario all’ambiente Ilaria Fontana e abbiamo interloquito con le forze dell’ordine: è necessario andare fino in fondo, se vogliamo salvare la nostra Terra! Non resteremo a guardare davanti all’ennesimo atto di violenza ambientale che uccide il nostro territorio. Questa è battaglia che ci vede protagonisti ma non può essere combattuta senza l’aiuto anche delle istruzioni locali a cui chiediamo di garantire più controlli in quest’area. Si potrebbe pensare di intensificare il monitoraggio con l’utilizzo di telecamere di videosorveglianza, con un incremento anche di uomini dei corpi volontari e delle associazioni ambientalistiche, come le guardie ambientali. Ad oggi, quindi, viste le numerose segnalazioni che giungono dai cittadini, preoccupati per la propria salute, chiediamo ancora una volta quali attività di rilevazione sono state effettuate successivamente all’incendio del 12 marzo 2020 alla PRT e con quali esiti e quali procedure urgenti sono in corso per determinare una immediata bonifica del sito alla luce dell’aggravarsi delle suddette condizioni ambientali”.