Nella trasmissione radiofonica “Dentro i fatti” in onda su Radio Club 91 diretta da Samuele Ciambriello, sono intervenuti Giuseppe Pietro Maisto, Consigliere regionale e Capogruppo di Caldoro Presidente, e Antonio Marciano, Consigliere regionale del Pd e Vice Capogruppo regionale del Pd.
La notizia di queste ore è il tweet di Caldoro che ribadisce la sua candidatura per le prossime elezioni regionali della Campania. Ha confermato la discesa in campo?
Maisto: Non c’era nulla da confermare, solo proseguire nel lavoro svolto fino adesso, cercare di migliorare ancor di più i conti della Campania e rilanciare quello che è un programma di sviluppo messo in campo già da un po’ finalizzato a una buona occupazione, a dare risposte concrete, a far sì che la Campania, così com’è stato oggi riconosciuto dagli altri presidenti di regione di tutta Italia, non è più una regione canaglia ma è una delle regioni che dà prospettive interessanti ai tanti giovani che aspettano di poter mettere in campo le proprie professionalità.
Calodoro ha detto: “Elezioni 2015. Pronto a nuovo mandato con l’unità della coalizione”. L’unità della coalizione c’è?
Maisto: Ci deve essere perché gli Assessori che hanno fatto parte della Giunta Caldoro e che hanno dei riferimento politici importanti e nazionali devono proseguire in questo percorso.
Il Presidente però si riferisce all’unità perché si rende conto che nel Centro Destra c’è qualche fibrillazione.
Qui non è un problema di unità inteso come sigle politiche, qui c’è solo da intendersi su quello che si è fatto e su quello che si vuole fare ancora quindi l’unità deve esserci su un programma che porti avanti ancor di più la Campania.
Antonio Marciano, abbiamo letto della sua esultanza in merito al ritiro dell’emendamento della legge elettorale regionale circa la soglia di sbarramento. Può dirci perché è rimasto soddisfatto e che rischio c’era?
Marciano: Il rischio è che un’adeguata rappresentanza delle forze politiche minori venisse tagliata fuori dal consiglio regionale. L’altro elemento è che non si possono cambiare le regole del gioco a partita in corso. Questa è una condizione essenziale per la democrazia nel nostro paese e nella nostra regione. Comprendo le difficoltà di Caldoro ma decidere che al 90esimo cambino le regole del gioco per predeterminare un eventuale risultato che comunque gli sarà sfavorevole è davvero un colpo brutto all’aula e alla democrazia.
Lei sta attaccando molto l’Assessore regionale al lavoro su due argomenti: il progetto di garanzia giovani che sarebbe un flop e sulle assunzioni all’Arlas, Agenzia regionale del lavoro. Perché?
Marciano: Su Garanzia Giovani siamo in evidente ritardo rispetto ai tempi di marcia che ci eravamo fissati, basti pensare che allo stato attuale sono registrati più o meno 56 mila giovani, tenga conto che la platea di riferimento potenziale in Campania è di circa quattrocentomila giovani e al 31 dicembre di quest’anno l’opportunità di iscriversi al portale è decaduta. La seconda vicenda credo che davvero gridi vendetta ed è uno schiaffo ai giovani, alle difficoltà dei nostri giovani sulla ricerca di una occupazione, è il fatto che l’agenzia regionale lavoro e scuola si rivolge a una società di lavoro interinale per ricercare una ventina di curricula da impegnare successivamente in contratti par time con decorrenza 1 dicembre e, guarda caso, la scadenza è al 30 maggio, cioè qualche giorno dopo la chiusura della prossima campagna elettorale. Di venti, più o meno di 20, perché anche il numero preciso non è dato sapere, per quanto dovrebbe esistere sul sito dell’Arlas nell’apposita sezione di trasparenza amministrativa, la metà almeno sono ragazzi impegnati nelle istituzioni direttamente nei consigli di municipalità o nei consigli comunali e fanno riferimento o sono componenti dell’assemblea nazionale del partito di riferimento dell’Assessore Nappi. L’assessore risponde alle mie polemiche affermando che è stata una coincidenza. Poiché questa coincidenza astrale si è ripetuta più volte i dubbi sulla trasparenza nella modalità di selezione di questi ragazzi è lecita.