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Mal comune, mezzo gaudio?

Mal comune, mezzo gaudio? Stando alle bacheche Facebook di decine e decine di utenti napoletani, sembrerebbe proprio di sì.

Napoli è ancora scossa dalla recente vicenda di cronaca che ha visto coinvolto Davide Bifolco, 17enne del Rione Traiano, raggiunto da un colpo di pistola di un agente dei Carabinieri, successivo alla violazione dell’alt delle forze dell’ordine.

A tre giorni dalla tragedia, nella città partenopea, continuano a susseguirsi manifestazioni di protesta contro l’operato dell’Arma, video e commenti della gente del posto, richieste di giustizia e, soprattutto, numerosi di link, sui social network, che rimandano a notizie simili a quelle di Davide, accadute nel resto d’Italia.

Il comune denominatore? “Non succede solo a Napoli”.

È questa la frase che, più di ogni altra, accompagna i suddetti articoli di cronaca provenienti da Bologna, Treviso e chi più ne ha, più ne metta.

Quella del comune veneto, apparsa ieri su Leggo.it, soprattutto, somiglia, per tanti versi, proprio alla vicenda del Rione Traiano, con i minorenni in fuga su un’Audi che hanno visto concludersi la propria corsa all’interno di una scarpata. Per fortuna, senza tragiche conseguenze.

Ma davvero basta dare un’occhiata alla Carta d’Identità di questi ragazzi per scagionarli da ogni accusa? Possibile che la loro giovane età sia un alibi tanto forte da dribblare le loro, altrimenti, evidenti colpe?

A dirla tutta, se così fosse, e le opinioni di molti utenti della rete vanno esattamente in questa direzione, staremmo recando una grossa offesa a tutti i coetanei di quei ragazzi che non fanno dell’incoscienza il loro pane quotidiano, o anche di una sola notte. Già, perché per fare una fesseria che può costare caro, a volte, non c’è bisogno di attendere una seconda chance.

Ma torniamo all’interrogativo principale di questa analisi.

Ciò che lascia sconcertati, navigando in rete, è il modo quasi ossessivo con cui alcuni concittadini di Davide, tengano a sottolineare in grassetto episodi similari accaduti fuori dai confini della propria regione.

Davvero ci si sente rinfrancati a sapere che anche al Centro, al Nord, nelle Isole, qualche scapestrato o, peggio ancora, qualche delinquente, cerca di farla in barba alle forze dell’ordine, esattamente come accade tra le nostre strade? Perché Napoli, con omertà, cerca di coprire i propri mali, associandoli a quelli di altre zone dello stivale? Basta così poco per nascondere la testa sotto la sabbia e non affrontare i tumori che affliggono questa nostra città?

I suoi tantissimi cittadini perbene lascino, quindi, perdere questo modo di pensare e, piuttosto, riflettano sul come rimboccarsi le maniche al fine di denunciare e combattere la malavita, il malcostume, la mala-politica.

Solo così, un giorno – ahinoi ancora molto, molto lontano – potremo guardare agli altri, valutare e, perché no, dire la nostra.

Mal comune, mezzo gaudio? No. Autogoal e doppia sconfitta… un’altra volta!

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