L’eco dei video pubblicati da FanPage sulle presunte irregolarità nello svolgimento delle primarie del PD a Napoli, risuona ancora forte nel capoluogo partenopeo e nelle stanze romane del partito. “Chi perde non prende il pallone e scappa“, ha affermato in un intervento alla scuola di formazione politica del PD a Roma, il premier – segretario Matteo Renzi, con chiaro riferimento alla vicenda primarie ed a tutto il “polverone mediatico” che ne è scaturito fuori, specie dopo il ricorso presentato da Bassolino(peraltro bocciato) e la convention che l’ex governatore e sindaco di Napoli, ha tenuto nella mattinata di sabato al teatro Augusteo. Quali saranno le prossime mosse e gli sviluppi di una vicenda che sta via via assumendo sempre più i contorni di un paradosso? Una vicenda le cui polemiche non accennano a placarsi, specie dopo i nuovi ricorsi presentati dallo stesso Bassolino e dalla vincitrice, Valeria Valente.
Linkabile.it, ha ascoltato l’autorevole parere del deputato del PD, Massimiliano Manfredi, in passato sostenitore di Antonio Bassolino, ma che nella ultima tornata elettorale del partito a Napoli, ha sostenuto la candidatura della Valente.
Onorevole, non accennano a placarsi le polemiche nel partito dopo l’esito delle primarie a Napoli. Che idea si è fatta di tutto ciò?
“Bisogna avere innanzitutto l’equilibrio di non mortificare e depotenziare l’effetto straordinario di quella che è stata una giornata di partecipazione vera da parte di quasi trentunomila napoletani. Se ci sono stati dei casi isolati di esempi di condotta negativi, questi esempi devono essere sicuramente colpiti e censurati. Sarebbe grave però, che il dibattito portasse a depotenziare la spinta che c’è stata sulla partecipazione delle primarie della scorsa domenica, per un motivo fondamentale. Vedere infatti una partecipazione così ampia in una fase così difficile, dopo che cinque anni fa c’era stata la vicenda delle primarie a Napoli ed in un momento in cui c’era stato anche un calo di partecipazione generale, sta a significare che c’è una parte di Napoli robusta costruita attorno al PD ed al centrosinistra alternativa a De Magistris. Credo sia questo un segnale da cogliere. Per fare questo, bisogna avere la certezza che ognuno abbia fatto il proprio dovere, censurare chi ha sbagliato ed alla fine stare tutti dalla stessa parte per cercare di ritornare a governare la città di Napoli”.
Nella manifestazione di sabato all’Augusteo, Bassolino ha affermato di non voler spaccare il partito. Quali saranno, a suo giudizio, le prossime mosse dell’ex governatore?
“Bassolino è un dirigente politico di lungo corso. Quando è iniziata la sua avventura politica a Napoli, diversi di noi hanno iniziato a fare politica. So bene che non può fare a cuor leggero gesti che possono spaccare la nostra comunità. Gli va dato sicuramente il merito di aver fatto una cosa generosa, di passione politica nello scendere in campo. Gli va dato anche il merito di aver acceso la miccia sul dibattito nel partito affinchè si svolgessero le primarie il prima possibile, altrimenti staremmo ancora in un pantano. Questi sono meriti che gli vengono riconosciuti. Adesso decideranno gli organismi competenti se ci sono elementi da chiarire, però sinceramente non credo che Bassolino possa fare una lista contro il PD, considerando che ne è un fondatore. Dopo avere chiarito tutte quelle che sono le fasi della vicenda legata alle primarie. sono convinto che darà a noi una mano per vincere le elezioni e consentirci così di avere un nuovo inizio su Napoli. Gli elettori fino a prova contraria hanno scelto Valeria Valente. E’ vero che ci sono in ballo ancora altri due ricorsi, presentanti da Bassolino e dalla stessa Valente. Finita però questa discussione, da cui credo non ci saranno sconvolgimenti, sono convinto che andremo avanti spediti. Vorrei sottolineare, a questo proposito, l’iniziativa che il gruppo dirigente nazionale ha preso. Il vicesegretario Guerini è venuto infatti a Napoli per parlare con tutti e tre in candidati del PD alle primarie. Tutto ciò testimonia il grande impegno che il gruppo dirigente nazionale ha assunto per farci vincere le elezioni amministrative del prossimo giugno. Se ci facessimo del male da soli, daremmo una risposta molto negativa a quella grande partecipazione che c’è stata la scorsa domenica alle primarie”.
A proposito di gruppi dirigenti. Qual è il suo giudizio sull’operato del gruppo dirigente provinciale del Pd a Napoli e sul gruppo consiliare del PD in seno al consiglio comunale di Napoli?
“Per quanto riguarda la qualità dell’opposizione a Napoli, sicuramente si sarebbe potuto fare molto di più, questo è fuori di dubbio. Gettare la croce solo addosso ai consiglieri, credo però sia una cosa assai sbagliata. Credo che il PD, nel suo complesso, avrebbe potuto fare molto di più. L’esito delle amministrative di cinque anni fa, ci ha consegnato una quota residuale di presenza in consiglio, nonostante avessimo candidati che hanno preso illo tempore, migliaia di preferenze per il meccanismo del voto disgiunto. Sicuramente sono stati cinque anni opachi di tutto il PD a Napoli. Sul gruppo dirigente provinciale del PD, potrei trincerarmi dietro il fatto che non ho sostenuto l’attuale segretario Carpentieri, sostenendo invece la candidatura di Gino Cimmino. Il giorno dopo la vittoria di Venanzio Carpentieri, sono stato però il primo a dare una mano. Adesso la situazione si è completamente ribaltata: a chiedere la testa dell’attuale gruppo dirigente, sono proprio gli stessi dirigenti che fanno parte della segreteria o che hanno sostenuto l’attuale gruppo dirigente. Credo che il vero problema stia nel fatto che bisognerebbe celebrare die veri congressi non con le cordate, ma tenendo conto di quelle che sono le valutazioni politiche. Adesso però, è troppo facile parlare. Adesso bisogna affrontare le elezioni amministrative a Napoli. Solo al termine della tornata elettorale, bisognerà fare una seria riflessione sui gruppi dirigente del PD che amministrano il nostro territorio”.
Il PD vuole ritornare a governare la città di Napoli. Come fare però, per andare oltre De Magistris? Quali invece, le ricette che il partito propone per Napoli?
“Uno dei motivi per cui ho sostenuto Valeria Valente alle primarie, con molto rispetto per Bassolino, sta nel fatto che in vista delle prossime elezioni, i cittadini di Napoli devono rendersi conto che mi muoviamo su una linea molto sottile: da un lato c’è Napoli, che può riprendere il suo ruolo di capitale del Mezzogiorno e del Sud, grazie anche al nuovo volto che Vincenzo De Luca sta dando alla regione Campania e grazie all’impegno diretto del presidente del consiglio, Matteo Renzi, che in questi mesi si è già materializzato(investimento Apple, vittoria per lo svolgimento delle Universiasi), e dall’altro c’è la Napoli che può continuare ad essere la capitale dell’antipolitica, della contestazione e nel 2018 farla diventare la capitale dell’antirenzismo. Credo che se i cittadini di Napoli scelgano la seconda strada, legittimamente, questo trascinamento non possa essere sfruttato. Come parlamentari campani, continueremo a fare il nostro dovere, come lo abbiamo sempre fatto in questi anni, pur essendo all’opposizione di De Magistris, ma dimostrando con gli atti di essere al servizio della città. Il motivo per cui penso ho sostenuto Valeria, è perche ritengo che ella sia la persona più giusta a chiudere positivamente per Napoli la filiera istituzionale con De Luca e Renzi. Ho grande stima per Bassolino che ritengo sia stato il miglior sindaco della città di Napoli degli ultimi trent’anni. Purtroppo il giudizio dei napoletani su di lui, è molto condizionato dall’ultima esperienza non positiva, al governo della regione Campania. Al netto di tutti i ricorsi e di tutte le decisioni che verranno prese, credo sia questa la strada da seguire. Con Valeria Valente sindaco, Napoli può finalmente rinascere”.