A New York, dove nessuno ha la macchina, gli status symbol sono scarpe e borse. Se a Los Angeles è la macchina che guidi a mostrare la tua ricchezza, noi invece passiamo tanto di quel tempo sulle banchine della metropolitana, o in attesa all’autobus, o a camminare, che sono le scarpe a dirci chi siamo. Forse è qualcosa di inconscio. L’ossessione femminile per le scarpe e la nuova mania maschile per le sneakers che sta facendo diventare per la prima volta anche gli uomini grandi appassionati di calzature, è guidata da significati profondi che stilisti e creativi del settore carpiscono ed esaltano rendendo le scarpe un canto di sirena irresistibile più di ogni altro accessorio moda.Chi di scarpe ne ha fatto un capolavoro, anzi, un’opera d’arte è sicuramente Manolo Blahnik.
Raffinato, colto, Manolo Blahnik in quasi 50 anni di carriera non ha mai smesso d’abbeverarsi, per disegnare le sue calzature, al richiamo di quadri, sculture, opere d’alto artigianato. Cosa che appare evidente in modelli iconici presentati alla Wallace Collection, come nel caso dei tacchi indossati da Kirsten Dunst nel film ‘Marie-Antoinette’ di Sofia Coppola. Esempio fra i tanti a ricordare l’influenza esercitata su Blahnik dall’eredità ‘nobile’ di grandi maestri quali Rubens, Velasquez o Watteau. E, soprattutto, dalla Commedia dell’arte italiana. La scarpa come forma d’arte: la Wallace Collection di Londra ospita la mostra ‘An Enquiring Mind, Manolo Blahnik‘, visitabile gratuitamente fino al 1 settembre. Le più belle calzature del famoso creatore di scarpe spagnolo possono essere ammirate in esposizione nel museo, seguendo un percorso ideato dallo stessa stilista, insieme con i curatori, anche per spiegare ai visitatori il legame con i capolavori artistici che ne sono state la fonte d’ispirazione.