Il testo approderà in Aula probabilmente giovedì dove sarà blindato da un voto di fiducia e poi incasserà il via libera del Parlamento poco prima di Capodanno, a un soffio dall’esercizio provvisorio.
Le riunioni tra la maggioranza e il governo sono andate avanti tutto il fine settimana nella sede del Mef. Tanto che anche la sessione di domenica sera della Commissione Bilancio del Senato è saltata, proprio per dare tempo ai tre relatori Daniele Pesco (M5s), Erica Rivolta (Lega) e Vasco Errani (Leu) di preparare il terreno per gli emendamenti. Anche i gruppi politici della maggioranza sono stati ascoltati al Mef dalla viceministra Laura Castelli (M5S) e dalla sottosegretaria Alessandra Sartore (Pd).
Il problema principale, che ha tenuto l’accordo in stallo per giorni, è soprattutto sui costi della misura per il 2024: si tratta di 350 milioni di euro che saranno coperti – si apprende – utilizzando i fondi a disposizione del Parlamento per le modifiche alla legge di bilancio. Oltre all’abolizione del tetto Isee i partiti chiedevano anche il rinnovo dell’incentivo per il fotovoltaico e per le barriere architettoniche, e l’allineamento dei lavori trainati con quelli trainanti, che sarebbero tutti scontati al 110%.
Quella sul Superbonus non è l’unica modifica alla manovra sul quale sarebbe stato raggiunto un accordo tra maggioranza e governo. Sul bonus mobili, infatti, il tetto di spesa in base al quale è calcolata la detrazione del 50% per il bonus mobili e elettrodomestici dovrebbe salire da 5mila a 10mila euro.
Tra le altre richieste accolte dal governo, e che quindi hanno già la certezza delle coperture, c’è la modifica dei requisiti pensionistici per gli operai edili e i ceramisti, che potranno lasciare il lavoro prima. Per chi deciderà di utilizzare l’Ape social, la soglia dei contributi scenderà da 36 a 32 anni e insieme ai 63 anni di età consentirà di lasciare il lavoro in modo anticipato.
Altra novità riguarda lo stop alla Tosap per li primo trimestre 2022. La tassa per l’occupazione di spazi e aree pubbliche è stata congelata per consentire a bar e ristoranti, durante l’emergenza Covid, di utilizzare gli spazi all’aperto senza dover pagare il tributo.
Dopo il maxiemendamento presentato dal governo, che introduce in manovra il taglio di Irpef e Irap, la rateizzazione delle bollette, riscrive il patent box e rifinanzia il bonus tv, è arrivato ufficialmente anche quello sulle delocalizzazioni delle imprese.
La viceministra dello Sviluppo economico, Alessandra Todde (nella foto), difende l’intervento che evita le delocalizzazioni “selvagge”, criticato da chi lo considera troppo restrittivo.
Con l’emendamento messo a punto dal ministero della Giustizia si dovrebbe invece evitare che vada avanti la procedura d’infrazione aperta a luglio dalla Commissione europea per il trattamento discriminatorio dei giudici onorari, che non godono dello status di “lavoratore” in base al diritto nazionale italiano, ma sono considerati volontari che prestano servizi a titolo “onorario”. E quindi non godono della protezione offerta dal diritto del lavoro dell’Ue. La norma sana la loro posizione, prevedendo la stabilizzazione di 4.847 toghe.
Arrivano poi nuovi fondi per il funzionamento della Commissione di garanzia degli statuti e per la trasparenza e il controllo dei rendiconti dei partiti politici: 60.000 euro a partire dal 2022 da ripartire in egual misura a integrazione del finanziamento di ciascuna Camera. Un intervento necessario visto che i componenti della Commissione, quando irrogano sanzioni, rispondono con il loro patrimonio perché la Commissione non ne ha uno suo. (Skytg24)