Dopo la rissa sfiorata in Aula, la protesta dei dem contro la manovra giallo-verde si è spostata fuori da Montecitorio. In attesa che il testo venga votato duemila persone tra esponenti e militanti del Pd si sono trovati ieri mattina davanti alla Camera intonando Bella Ciao e lo slogan «Onestà dove sta».
Presenti i big del partito: dal presidente Matteo Orfini all’ex premier Paolo Gentiloni, dal capogruppo alla Camera Graziano Delrio al vicepresidente della Camera Ettore Rosato – che ha ricordato il ricorso del Pd alla Corte costituzionale contro l’iter della manovra – e all’ex ministro dello Sport Luca Lotti. In piazza anche i candidati alla segreteria Maurizio Martina, Francesco Boccia e Dario Corallo. Grande assente il favorito per il Nazareno, Nicola Zingaretti. «Per impegni familiari fuori Roma presi da tempo, non posso essere lì», ha spiegato il governatore della Regione Lazio. «Ma bene questa prima mobilitazione davanti alle Camere per combattere questa folle manovra. Avanti così, uniti con tutta la nostra forza, per dare all’Italia un futuro migliore».
«Ripudiamo lo scontro fisico in Aula, ma siamo nervosi perché alcuni nella maggioranza pensano che il consenso dei cittadini è una dittatura della maggioranza», ha dichiarato il deputato Emanuele Fiano. «Qualcuno vuole cambiare la democrazia parlamentare e noi non possiamo permetterlo». «Oggi siamo in piazza per protestare contro il governo dei populisti che nonostante le parole affama sempre di più i poveri e non crea sviluppo», ha aggiunto Stefano Pedica. «Siamo per la piazza e non per le piazzate». Il dem ha poi ricordato come il governo abbia «penalizzato il mondo del lavoro, del volontariato e creato una frattura con l’Europa. Tutto questo si chiama regresso. Non è cambiamento. Il Pd deve spiegare questo con una presenza costante sul territorio». «Grazie per essere qui, siamo lì dentro per rappresentare tutti voi. È l’inizio di un anno di mobilitazione», ha detto Delrio. «L’Italia apra gli occhi, Di Maio e Salvini sono come autisti ubriachi che ci portano a sbattere», ha aggiunto. «Si vergognano di quello che hanno messo nella manovra, per questo vogliono approvarla senza discuterla. C’è il condono fiscale, ad esempio, ci sono più tasse alle imprese e per i pensionati».
E l’ex segretario Maurizio Martina commenta così i contenuti della manovra economica gialloverde: “Tolgono ai pensionati, aumentano le tasse, non danno nulla alle imprese.
Hanno costretto il Parlamento a non discutere, come mai è accaduto nella storia della Repubblica. Io credo che con l’iniziativa di oggi e con le iniziative che faremo da gennaio il nostro impegno aumenterà e noi dovremo essere all’altezza dell’alternativa alla deriva che Lega e M5s stanno consumando e penso che tanti italiani si accorgeranno, come già sta accadendo, di quanto sia folle questa politica economica che il governo sta portando avanti. Stanno inchiodando il paese sul crinale più pericoloso e noi non possiamo permettercelo”.