Dopo diversi rinvii, la commissione Bilancio del Senato ha cominciato intorno alle due di notte le votazioni sugli emendamenti alla manovra. Lo stallo si è sbloccato in una riunione fra capigruppo, relatori e governo. Subito accantonato il testo della riformulazione del Superbonus al 110%: non sarebbe quello concordato fra governo e maggioranza. Per il responsabile economico della Lega Alberto Bagnai, la maratona non si chiuderà prima delle 15. L’obiettivo è far approdare la manovra giovedì in Aula. Ecco cos’è successo e alcuni degli emendamenti che hanno ricevuto il via libera.
L’inizio della seduta della commissione Bilancio del Senato – riunita in Aula, e non come previsto nella Sala Koch, per garantire il distanziamento – ha subito vari rinvii nella serata del 20 dicembre. Diversi i nodi sul tavolo, mentre i senatori erano ancora in attesa dell’emendamento sul superbonus riformulato con le modifiche concordate nelle trattative dei giorni scorsi. Alla fine, lo stallo si è sbloccato in una riunione fra capigruppo, relatori e governo: alle due di notte c’è stato il via libera alla seduta della commissione, con l’esame dei primi pacchetti.
In contemporanea con i lavori della commissione, sono proseguiti anche gli incontri bilaterali fra partiti e governo per affrontare i temi rimasti in sospeso. Poco prima delle 6 del mattino, in commissione è arrivato il fascicolo di emendamenti che comprende anche la riformulazione del Superbonus al 110%. Il testo, però, è stato subito accantonato su richiesta della maggioranza per valutazioni da approfondire: secondo alcune ricostruzioni, la riformulazione del Superbonus non è quella concordata fra governo e maggioranza.
Superbonus in aree colpite da sisma
Diversi gli emendamenti già approvati. Via libera alla proroga fino al 2025 del Superbonus 110% per gli interventi edilizi nelle aree colpite dal terremoto negli ultimi anni, da L’Aquila al Centro Italia, con la detrazione del 110% che viene estesa alle spese sostenute entro il 31 dicembre 2025. Arriva poi un fondo di solidarietà da 10 milioni di euro per il 2022 a favore dei proprietari di immobili residenziali non utilizzabili perché occupati abusivamente.
È prolungato a 180 giorni il termine per il pagamento delle cartelle notificate nel primo trimestre del 2022. La sottosegretaria ai Rapporti con il Parlamento Caterina Bini, su Twitter, ha fatto sapere che è stato approvato anche l’emendamento sul Bonus mobili che innalza il tetto di spesa da 5.000 a 10.000 euro.
Risorse per Reddito di libertà
Bini ha aggiunto che è stato approvato anche un altro emendamento che “incrementa di 5 milioni le risorse per i diritti e le pari opportunità”, ossia il Reddito di libertà, “e 3 milioni per il fondo per le attività di formazione propedeutiche all’ottenimento della certificazione di parità di genere“. Incrementato anche il fondo “per la cura dei soggetti con disturbo dello spettro autistico”. Istituito un altro fondo per il contrasto dei disturbi della nutrizione e dell’alimentazione, che avrà una “dotazione di 25 milioni per il biennio 2022/23”.
Via libera anche allo “sgravio contributivo al 100% a favore delle micro imprese per i contratti di apprendistato di primo livello per giovani under 25”. Antonio Misiani, responsabile economico del Pd, ha fatto sapere che è stato approvato “un emendamento che rinvia di due anni l’entrata in vigore del regime Iva per il terzo settore”. Stop anche al pagamento della cosiddetta “tassa sui tavolini” per i primi tre mesi del 2022, con l’azzeramento nel primo trimestre del Cup (canone unico patrimoniale, vale a dire l’ex Tosap/Cosap) che vale anche per i commercianti ambulanti.
Una norma prevede anche che edili e ceramisti, a 63 anni di età, potranno andare in pensione anticipata aderendo all’Ape social: la soglia scende da 36 a 32 anni di contributi.
(Fonte Skytg24)